Container: nel 2021 i porti italiani sono arrivati a quota 11 milioni di Teu
I porti di Genova e Spezia anche nell’anno passato hanno trainato il Paese a un risultato record con Gioia Tauro leader nel transhipment
Nell’anno appena trascorso il traffico di container sbarcati e imbarcati nei porti italiani ha raggiunto la soglia degli 11 milioni di Teu. Il dato emerge dalle prime rilevazioni raccolte da SHIPPING ITALY con tutti i maggiori terminal operator attivi in giro per il Paese e dalle proiezioni sui dati resi pubblici dalle singole Autorità di Sistema Portuale.
Per avere con ancora maggiore precisione il dettaglio di quanti e quali siano volumi riferibili al transhipment, ai traffici in import/export, quanti fossero container pieni e quanti vuoit bisognerà attendere nelle prossime settimane le statistiche ufficiali raccolte da Assoporti ma nel frattempo è possibile già offrire una fotografia chiara del trend a cui si è assistito nei dodici mesi passati.
Il primo porto rimane chiaramente Gioia Tauro grazie ai volumi pressoché stabili (-1,4%) del Medcenter Container Terminal che ha chiuso l’anno a quota 3.146.533 milioni di Teu, praticamente tutti riferibili a traffico di transhipment anche se l’amministratore delegato del terminal, Antonio Testi, ha annunciato per il 2022 una quota crescente di traffico gateway grazie all’attivazione di due servizi intermodali con Nola e con Bari.
Al vertice degli scali gateway rimane, con quasi 2,8 milioni di Teu (in crescita rispetto ai 2,49 milioni del 2020), il sistema portuale del Mar Ligure Occidentale formato da Genova (che da sola dovrebbe avere superato quota 2,5 milioni di Teu) e Savona grazie al contributo del nuovo terminal di Vado Gateway che insieme a Reefer Terminal ha raggiunto i 240.000 Teu. Fino ad oggi nel capoluogo ligure hanno già reso pubblici i propri risultati i seguenti terminal operator: Psa Genova Pra’ (1.454.582 Teu), Psa Sech (287.364 Teu), Intermodal Maritime Terminal (189.156 Teu), Terminal San Giorgio (103.500 Teu) Genoa Port Terminal (419.537 Teu) e Terminal Bettolo (con circa 100.000 Teu).
A seguire, come sempre, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale composta dagli scali di Marina di Carrara (dove opera il Mdc Terminal) e di La Spezia che da sola dovrebbe sfiorare quota 1,38 milioni di Teu (grazie al La Spezia Container Terminal con 1.266.483 Teu e Terminal Del Golfo con 112.198 Teu). Nel 2020 Marina di Carrara aveva raggiunto 86.332 Teu e La Spezia 1.173.660 Teu.
Nella vicina Livorno il Terminal Darsena Toscana ha chiuso l’anno con 468.942 Teu mentre i colleghi di Lorenzini & C. sono arrivati a 298.785 Teu per un totale di oltre 767mila Teu per lo scalo labronico (erano 716.223 un anno prima). Scendendo lungo il Mar Tirreno si arriva poi a Civitavecchia dove, in attesa delle statistiche che la port authority presenterà nei prossimi giorni, è già possibile stimare che il Roma Terminal Container non abbia raggiunto i 100mila Teu del 2020 fermandosi attorno a quota 90.000 Teu.
Numeri in crescita invece in Campania: a Napoli il terminal Conateco ha movimentato in dodici mesi 652.800 Teu (+1,4%) mentre Terminal Flavio Gioia al 31 dicembre era arrivata a 129.546 Teu (+11%) per un traffico totale di oltre 650.000 Teu (un anno prima erano 643.540 Teu ). A Salerno, invece, al Salerno Container Terminal va il merito dei 316.176 Teu (+2,06%) che valgono circa l’80% del traffico container che complessivamente transita nello scalo campano (quasi 400mila teu); il resto è riconducibile al terminal Amoruso.
In Sicilia, nel porto di Catania, Europea Servizi Terminalistici (Est) ha mandato in archivio il 2020 con una lieve flessione del -6% movimentando in dodici mesi 55.506 Teu,a cui vanno aggiunti i volumi di Palermo e Trapani che complessivamente valgono circa altri 20.000 Teu. In ripresa i numeri del porto di Cagliari in Sardegna grazie al nuovo terminal Mito del Gruppo Grendi che ha imbarcato e sbarcato oltre 111.000 Teu (+18%) sia da navi full container che ro-ro e nei mesi a venire dovrebbe ulteriormente aumentare i traffici grazie al fatto che nuovi vettori hanno scelto di servire direttamente l’isola.
Rinavigando lungo le coste italiane da nord a sud in Adriatico bisogna in primis rilevare che l’intero porto di Trieste dovrebbe essere abbondantemente sopra i 700mila Teu l’anno scorso (in calo rispetto al 2020) grazie in larga parte al Trieste Marine Terminal che da solo ha movimentato 652.319 (-5,2%) per effetto di un minor numero di container vuoti transitati e di trasbordi effettuati.
Volumi in lievissima flessione anche a Venezia (Marghera), dove il Psa Venice – Vecon ha movimentato in dodici mesi 218.731 Teu (-14,1%) mentre il Terminal Intermodale Venezia ne ha ‘lavorati’ 296.150 (+8,6%). A Ravenna, invece, il Terminal Container Ravenna ha archiviato l’anno con quasi 185.100 Teu, in crescita del 12% rispetto all’esercizio precedente, mentre l’intero scalo romagnolo dovrebbe essere intorno a quota 200.000 Teu. In crescita è stato anche risultato il traffico di box transitato per il porto di Ancona dove il 2021 si è concluso con 167.338 Teu (erano 158.677 nel 2020) grazie al contributo di Adriatic Container Terminal e di Adriatic Service Enterprise (Ase).
In Puglia, infine, i porti di Bari e di Taranto, secondo le proiezioni disponibili con i dati parziali dell’anno, l’esercizio scorso è stato mandato in soffitta rispettivamente con circa 70.000 Teu e quasi 10.000 Teu.
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