Messina riconfermato presidente di Assarmatori: ecco il ‘programma’ del prossimo mandato
L’attenzione dell’associaizone continuerà a essere concentratata sulla transizione ecologica, sul Registro Internazionale allargato e sulla brucrazia da semplificare
“La transizione ecologica, per il settore marittimo ma anche per tutto il mondo del trasporto e della logistica, rischia di essere solo un’operazione mediatica se gli obbiettivi non saranno tarati sulle tecnologie effettivamente disponibili”. Lo ha affermato Stefano Messina, presidente del Gruppo Messina e appena riconfermaro per altri quattro anni alla presidenza di Assarmatori. Il rinnovo della carica è arrivato all’unanimità dall’Assemblea privata dell’associazione che si è tenuta oggi a Roma. Oltre al presidente è stato eletto anche il nuovo Consiglio Direttivo che sarà composto dai due vicepresidenti, il confermato Achille Onorato e il nuovo eletto Vincenzo Romeo, e da altri otto consiglieri: Stefano Beduschi, Gaudenzio Bonaldo Gregori, Matteo Catani, Franco Del Giudice, Luigi Merlo, Salvatore Ravenna, Pasquale Russo (tutti confermati) e la neo-eletta Maria Celeste Lauro. Infine, sempre all’unanimità, è stato confermato anche il Collegio dei Probiviri composto da Giuseppe Giacomini, Anna Ummarino e Salvatore Lauro, e dai componenti supplenti Stefano Beduschi e Franco Del Giudice.
“Quella della transizione ecologica” ha affermato Messina, “è una grande sfida che richiede altrettanto grande serietà”. Gli armatori, che da anni sono impegnati per rispettare gli obbiettivi fissati dall’Imo nel percorso di decarbonizzazione del trasporto marittimo, condividono lo spirito dell’accelerazione impressa dall’Unione Europea in questo percorso, ma chiedono “che si affronti la questione in modo ragionato e responsabile”, sostenendo in primo luogo la ricerca tecnologica per individuare le soluzioni energetiche attivabili nel comparto, e avviare nei tempi più stretti la conseguente produzione su larga scala delle quantità di carburanti puliti necessarie per la nostra industria e la relativa costruzione di infrastrutture di distribuzione e stoccaggio degli stessi, incentivando parallelamente il rinnovo delle flotte o il loro adeguamento all’uso dei nuovi fuel ecologici.
“Fissare gli obbiettivi senza tenere conto delle tecnologie disponibili è solo un’operazione mediatica” ha dichiarato il numero uno di Assarmatori. Così come “stabilire penalizzazioni fiscali in assenza di alternative all’uso dei carburanti fossili, servirebbe solo ad alzare i costi del trasporto, senza alcuna contropartita per la collettività e per l’ambiente”.
Appena riconfermato nel suo incarico Messina ha ringraziato gli associati: “Assarmatori è nata solo nel 2018 e in questi pochi anni ha saputo conquistare una centralità nella rappresentanza dell’intero mondo armatoriale inteso come quello delle imprese che servono il Paese. Direi di più: confermando in pieno le ragioni che hanno portato alla sua fondazione, Assarmatori in questi anni ha dato un contributo fondamentale alla difesa degli interessi dell’intero mercato del trasporto marittimo, come testimoniato dal lavoro svolto dall’associazione anche all’interno del sistema rappresentativo di Conftrasporto-Confcommercio, Imprese per l’Italia e dal grande sforzo che tutte le nostre compagnie hanno affrontato per mantenere attivi i collegamenti marittimi durante la lunga pandemia, nonostante le pesantissime perdite di bilancio”.
“Una fiducia così forte in questo gruppo di colleghi” ha concluso Messina, “sarà un ulteriore stimolo per raggiungere gli obbiettivi che ci prefiggiamo, tutti insieme, in questo nuovo mandato”. Si tratta, in primo luogo, di mettere in sicurezza e fare applicare nella sua interezza il nuovo regime di aiuti alle imprese marittime approvato dall’Unione Europea nel giugno 2020. Va infatti completato l’iter legislativo e regolamentare del nuovo regime, che aggiorna la normativa un tempo legata al solo Registro Internazionale e oggi allargata alle bandiere della Unione Europea. “Una grande occasione che, se si saprà cogliere a pieno”, ha sottolineato il riocnfermato presidente, “servirà a rilanciare l’occupazione marittima italiana (e non solo) che rimane uno degli obbiettivi principali della nostra organizzazione”.
Ultimo, ma non il meno importante fra gli impegni che il presidente di Assarmatori e il nuovo Consiglio si sono assunti, è quello di sollecitare Governo, Parlamento e Istituzioni affinché si ponga mano alla necessaria e non più differibile opera di semplificazione e sfoltimento delle varie burocrazie che tolgono competitività al sistema marittimo italiano, per finire con il ridondante e talvolta vessatorio meccanismo delle certificazioni che riguardano sia l’attività delle navi sia quella degli stessi marittimi. “Per un sistema sicuro e competitivo servono poche regole e controlli efficienti” ha concluso Messina.
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