Per Tcr il 2021 si è chiuso con volumi in aumento anche sul 2019 (+1,5%)
L’anno è stato caratterizzato in particolare da un buon andamento delle esportazioni, principalmente verso aree del bacino del Mediterraneo, del nord America e del Medio ed Estremo Oriente
Dopo avere chiuso il 2021 con movimentazioni pari a 185.100 Teu (dato non solo in crescita del 12% sul 2020 ma anche dell’1,5% sul 2019), il Terminal Container Ravenna si prepara al 2022, anno che vuole chiudere con volumi in ulteriore aumento, con alcune novità. La prima è l’introduzione di un nuovo software operativo, una innovazione che secondo la società conferma come gli azionisti – ovvero Sapir e Contship – vedano per la struttura “un solido futuro che crescerà nel tempo in sincrono con l’esecuzione dei lavori del progetto Hub Ravenna che permetterà l’ingresso al porto canale di navi più grandi”. La seconda è l’avvio del montaggio della nuova gru di banchina, che sarà operativa entro il primo trimestre dell’anno garantendo una capacità di sollevamento di 60 tonnellate e portata sotto gancio di 70 tonnellate con uno sbraccio a mare di 50 metri.
Tornando all’andamento del 2021, come già evidenziato per Tcr l’anno si è chiuso con un buon risultato in termini di Teu movimentati, accompagnato da quello del traffico ferroviario (+2%) e da quello del magazzino interno, che ha registrato per riempimenti e svuotamenti un incremento di oltre il 30%.
L’anno è stato caratterizzato in particolare da un buon andamento delle esportazioni, principalmente verso aree del bacino del Mediterraneo, del nord America e per alcune compagnie, del Medio ed Estremo Oriente. Più contenuto l’import, con una crescita dalle aree mediterranee (Egitto, Turchia e Israele) e del Medio Oriente, mentre registra una contrazione il Far East (Cina e Corea). In linea generale, osserva Tcr, si è notata crescita del volume intra-Med rispetto al ‘fuori Mediterraneo’.
Da evidenziare che secondo la società la diminuzione delle provenienze extra Med si spiega con il passaggio di diverse merceologie (quelle più povere) dal container alla nave bulk, per l’aumento del costo dei noli, e per altre dall’allungamento dei tempi di consegna delle merci provenienti dal Far East.
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