Scotta il calumet della pace offerto da Guerrieri a Porto Livorno 2000
L’Adsp abbozza una transazione volta a chiudere il contenzioso (arricchitosi di un nuovo ricorso) col nuovo socio di maggioranza (Livorno Terminals: Moby e Msc). Sul tavolo anche la spinosa partita dell’inquadramento del servizio ai passeggeri, alla base della guerra Onorato-Grimaldi
Il principale obiettivo del mandato di Luciano Guerrieri alla presidenza dell’Autorità di Sistema Portuale di Livorno – mettere fine alla stagione della guerra aperta degli operatori portuali labronici, in particolare a quella fra i gruppi Onorato e Grimaldi – è a un punto di svolta. Delicatissimo, dati equilibri e posta in gioco, e in salita, dal momento che un paio di mesi fa è stato depositato un nuovo ricorso al Tar.
Per questo l’impegno dell’ente sulla partita, come vedremo, è cresciuto ai massimi livelli.
Ma andiamo con ordine. Uno dei punti nodali, come è noto, è l’ingresso maggioritario di Livorno Terminals (società controllata dalla Moby di Onorato, ma partecipata anche dalla Marinvest di Msc) in Porto Livorno 2000 (Porto2000), risalente al 2018 e non ancora tradottosi – malgrado lo prevedesse esplicitamente la procedura con cui AdSP e Camera di Commercio dismisero la maggioranza del capitale – nel rilascio di una nuova concessione.
Definito il passaggio azionario, la procedura è stata senz’altro rallentata dalle iniziative giudiziarie (in sede amministrativa e come parte civile in sede penale) intraprese da Porto2000 contro il contestuale assentimento a Sintermar Darsena Toscana – Sdt (joint venture fra Tdt e la Sintermar controllata da Grimaldi) di una concessione in radice di Darsena Toscana.
Ma, stante che l’appello al Consiglio di Stato per il ricorso al Tar perso da Porto2000 nell’autunno 2020 è pendente (e mai Porto2000 vi rinuncerà, essendo l’eventuale vittoria determinante per i risarcimenti chiesti in sede penale: se si appurerà che Sdt non poteva movimentare passeggeri, Porto2000 avrà titolo a chiedere di pagarle le tariffe del traffico sottrattole a quel punto illecitamente), è ripresa sotto l’amministrazione Guerrieri per la definizione degli altri due argomenti oggetto di gara.
Solo che mentre il tavolo istituito da AdSP per la novazione della concessione è stato proficuamente avviato, il dialogo sulla novazione del servizio di interesse generale di assistenza ai passeggeri, secondo Porto2000 oggetto di gara, si è incagliato. Tanto da portare la società di Onorato, pochi mesi fa, a impugnare al Tar un atto di risposta dell’AdSP a un’istanza in cui si chiedeva di provvedere sul punto. Impugnazione con richiesta in un primo momento di sospensiva, poi ritirata per accelerare la sentenza di merito, fissato al febbraio 2023.
Tutto ciò sarebbe ad oggi rimasto ignoto se non fosse per il documento che AdSP ha pubblicato un paio di settimane fa, con cui avvia, affidandolo alla dirigente Roberta Macii, un “procedimento finalizzato alla predisposizione di una proposta di accordo procedimentale, anche a finalità transattiva, da sottoscrivere con la società Livorno Terminal”, basato su una relazione (non pubblicata e non fornitaci dall’ente) della stessa Macii intitolata: “Porto di Livorno 2000 s.r.l. – Ricognizione propedeutica alla predisposizione di una proposta di accordo procedimentale, anche a finalità transattiva, da sottoscrivere con la società Livorno Terminal”.
Il linguaggio è oscuro, ma, come conferma Guerrieri, chiara è la finalità: “Vogliamo superare il contenzioso con la Porto Livorno 2000 per dare attuazione al risultato della gara, smettere di litigare e cominciare a lavorare”. Sostanzialmente, quindi, si tratta di un primo atto per arrivare a proporre a Porto2000 una transazione e la chiusura delle liti in corso.
Un percorso che sostanzialmente si svilupperà su tre binari. Due, paralleli, che riguardano – parole di Macii – “la realizzazione di interventi infrastrutturali e la ridefinizione del pef (piano economico finanziario, ndr) resa necessaria dalla pandemia”. Il riferimento è ai lavori in carico all’ente, propedeutici secondo l’ente stesso agli investimenti in capo all’aggiudicatario della gara: oggetto della transazione potrebbero quindi essere entità e tempistica della cosa (su cui peraltro l’AdSP si è già mossa), oltre al tema dello sgombero del Molo Alti Fondali destinato alle crociere, relativamente a cui Guerrieri si dice ottimista sebbene la teorica destinazione di Terminal Calata Orlando, che vi insiste, sia molto ambita: “Per quel che riguarda la parte settentrionale del Molo, contiamo di arrivare in primavera a definire una soluzione per Cilp ed entro l’anno per Tco”.
Il terzo binario, però, giocoforza slegato in senso stretto dalla transazione (“accordo procedimentale quadro, anche con finalità transattive”), ma ad essa intimamente connesso, è il più delicato, cioè il mandato a Macii di avviare “formalmente un procedimento amministrativo rivolto ad aggiornare l’elenco dei servizi di interesse generale” (Sieg). Esattamente, cioè, l’oggetto del secondo, recente ricorso di Porto2000. E della guerra a carte bollate fra Onorato e Grimaldi, combattuta nella giungla a tutt’oggi inestricabile di questa materia: l’inquadramento della movimentazione di passeggeri come Sieg, l’eventuale previsione di una prestazione esclusiva del medesimo servizio, l’eventualità di legarne l’autorizzazione a una gara o a una zona dello scalo da assentire in concessione.
Quel che è certo – perché lo affermano – è che per Macii e Guerrieri “è prematuro fare qualsivoglia ipotesi al riguardo”. Altrettanto certo – perché, anche senza affermazioni esplicite, per Porto Livorno 2000 e Grimaldi la posta in gioco è elevatissima, non solo per i summenzionati risarcimenti ma per il futuro dei relativi business a Livorno e non solo – è che questo embrione di “ricognizione e aggiornamento” dei Sieg (definizione di Macii) è, sulla strada della pacificazione di Livorno, fatica tanto improba quanto ineludibile.
Decisamente più dubbio, invece, l’esito del parto.
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