Fise Uniport annuncia l’ingresso nella famiglia Conftrasporto-Confcommercio
L’asociazione che “oggi occupa oltre 4.000 lavoratori, per un fatturato annuo di circa 1 miliardo di euro, movimenta il 60% dei contenitori in Italia e rappresenta i principali terminal crociere, ro/ro, ro/pax e terminal finfuse”.
Com’era ampiamente previsto e prevedibile, da questo mese di gennaio Fise Uniport, l’associazione presieduta da Federico Barbera che rappresenta le imprese operative in ambito portuale, ha aderito a Conftrasporto, la confederazione di Confcommercio che raggruppa le associazioni di imprese dell’intero mondo dei servizi di trasporto e di logistica.
L’ingresso “sancisce un nuovo passaggio nella strategia di potenziamento di Uniport avviata sei mesi fa con l’adesione di importanti player del settore che hanno ampliato in modo significativo la base associativa” si legge in una nota. Un base associativa che “oggi occupa oltre 4.000 lavoratori, per un fatturato annuo di circa 1 miliardo di euro, movimenta il 60% dei contenitori in Italia e rappresenta i principali terminal crociere, ro/ro, ro/pax e terminal finfuse”.
Il presidente Barbera ha dichiarato: “L’ingresso in Conftrasporto costituisce il punto di arrivo di un percorso avviato alcuni mesi fa, su tematiche di comune interesse nell’ambito delle strategie di sviluppo del Paese su porti e trasporti e condivise durante la nostra partecipazione al Forum Trasporti annuale. Siamo convinti – ha aggiunto – di poter dare un contributo fattivo alle attività della Confederazione e, al contempo, grazie all’unità di intenti e al confronto con gli altri attori del mondo dei trasporti rappresentati, di potere rendere ancora più efficace le politiche di rappresentanza a tutela delle nostre imprese”.
Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto, ha così commentato il nuovo arrivo: “Siamo lieti di accogliere nella casa di Confcommercio un’Associazione che costituisce uno storico punto di riferimento del settore portuale e che ci consente di rafforzare in modo rilevante il presidio sui trasporti marittimi. Un ingresso ancor più strategico in quanto i porti costituiscono oggi un asset strategico per il rilancio economico del nostro Paese, anche alla luce dei fondi stanziati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
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