La Civitavecchia-Cagliari-Arbatax vale 6 milioni di euro per Grimaldi
Il Mims pubblica le condizioni ottenute dall’armatore (anche in termini di clausola sociale) per prestare il servizio dopo il fallimento delle gare estive
Malgrado si sia ormai più vicini alla scadenza che non all’avvio, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha provveduto a pubblicare la documentazione relativa all’affidamento diretto “in emergenza” del servizio di collegamento marittimo di persone e merci in continuità territoriale sulla linea Civitavecchia-Arbatax-Cagliari, aggiudicato a partire dal 23 settembre scorso a Grimaldi fino al prossimo 22 marzo.
La documentazione ripercorre l’iter di gara, partito a maggio e incappato in diverse gare a vuoto, motivate dalla perplessità delle compagnia aspiranti aggiudicatarie (oltre a Grimaldi, Corsica Ferries, Grendi, Grandi Navi Veloci e Cin – Compagnia Italiana di Navigazione) sulle condizioni richieste dal Mims, in particolare la pretesa di un collegamento giornaliero da luglio a settembre e trisettimanale fino a fine dicembre (con impiego quindi di due navi in alta stagione) e di durate ridotte per le traversate, con navi di non più di 20 anni e almeno 800 passeggeri di capacità, a fronte di un contributo di 17,2 milioni di euro soggetto a ribasso.
Come è noto solo a settembre si arrivò all’affidamento a Grimaldi, a condizioni ben diverse. Anche in considerazione della stagionalità, la compagnia partenopea ha ottenuto infatti che per tutta la durata il servizio fosse trisettimanale (confermate le due toccate ad Arbatax), così da passare da 125 a 60 viaggi, a un prezzo fissato in 6 milioni di euro. Passando cioè dai 137mila euro a corsa al massimo (ma ribassabili in gara) previsti dal bando originario a 100mila euro certi. Il tutto ottenendo di poter fare la Civitavecchia-Cagliari in 13 ore invece che in 11 e la Cagliari-Arbatax in 5 invece che in 4, con conseguente risparmio di carburante. E di poter utilizzare una nave sola con requisiti meno stringenti (30 anni di età massima e 600 passeggeri, anche se la nave effettivamente utilizzata, il Catania, avrebbe soddisfatto anche il primo bando). E di non esser soggetta ad obblighi tariffari in caso di proroga del contratto in un periodo comprendente l’alta stagione estiva.
Non solo, perché Grimaldi ha preteso e ottenuto anche di modificare la clausola sociale originariamente prevista, facendovi inserire in calce la seguente dicitura: “Il trasferimento (del personale impiegato dal precedente concessionario del servizio, ndr) è condizionato alle effettive esigenze organizzative e di personale del nuovo gestore entrante ed opera nella misura e nei limiti in cui sia compatibile con il fabbisogno richiesto dall’esecuzione del nuovo contratto e con la pianificazione e l’organizzazione definita dal nuovo gestore”. E specificando da subito al Mims che “le esigenze organizzative e di personale della Compagnia sono tali da non rendere necessaria, allo stato, alcuna assunzione di personale del gestore uscente”, come del resto da subito segnalarono i sindacati confederali.
Ad oggi, a meno di due mesi dalla scadenza dell’accordo con Grimaldi, non ci sono notizie dal Ministero sul se e come si sia attivato per il nuovo affido.
A.M.
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