Il Governo affossa il trasporto ferroviario merci di ultimo miglio
Assist all’autotrasporto con la reintroduzione dell’accisa piena sul diesel delle macchine di manovre utilizzate in porti, interporti e raccordi
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, pochi giorni fa, del Decreto Legge Sostegni ter ha riservato un’inattesa sorpresa al cluster marittimo-portuale. Le indiscrezioni filtrate nei giorni precedenti il varo del provvedimento sono state confermate, ma c’è assai di più nell’articolo intitolato alla “riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”, che nelle bozze era stato lasciato in bianco.
Il Governo, infatti, ha deciso in primis, al fine di finanziare gli sconti in bolletta per le imprese energivore, di sopprimere, fra le altre cose, l’esenzione dall’accisa sui prodotti energetici per le navi che fanno esclusivamente movimentazione all’interno del porto di transhipment. Si tratta di una previsione introdotta dalla legge di bilancio 2016 e ormai valevole solo per Gioia Tauro (unico scalo in cui il requisito della movimentazione in transhipment per l’80% del totale sia oggi rinvenibile), in base a cui “le accise sui prodotti energetici per le navi che fanno esclusivamente movimentazione dentro il porto e manovre strumentali al trasbordo merci all’interno del porto sono ridotte nel limite di spesa di 1,8 milioni di euro”.
Ma il primo comma del medesimo articolo 18 ha disposto anche la soppressione della riduzione (al 30%) dell’accisa sui prodotti energetici utilizzati “nei trasporti ferroviari di passeggeri e merci”. Si tratta di una previsione risalente, che dispiegava i suoi effetti ormai in via principale sulle manovre ferroviarie effettuate con mezzi diesel in porti, interporti e raccordi industriali, anello fondamentale della catena del trasporto merci su rotaia.
L’effetto ovviamente è quello di penalizzare la competitività del trasporto merci su ferro, dato che il rimborso dell’accisa sul gasolio per l’autotrasporto non è stato toccato dal Governo (sebbene da anni venga individuato come un “sussidio ambientalmente dannoso”). Le prime reazioni si sono registrate nel corso del webinar di Fise Uniport in corso questo pomeriggio, durante il quale il segretario generale dell’associazione Giuseppe Rizzi ha garantito l’impegno del cluster per lo stralcio di “una misura antitetica alle dichiarazioni sulla sostenibilità del trasporto merci”.
A.M.
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