Prepensionamento dei portuali, nuovo tentativo nel Milleproroghe
Fra gli emendamenti proposti anche interventi per i contenziosi delle Adsp sull’amianto, la soluzione al finanziamento della cantieristica palermitana, l’istituzione del fondo patenti per l’autotrasporto
Dopo la beffa di fine anno, quando il Governo disinnescò lo sciopero nei porti impegnandosi con le organizzazioni sindacali per inserire in finanziaria una norma sul prepensionamento dei lavoratori portuali poi bocciata dalla Commissione bilancio del Senato, la misura auspicata da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti è stata riproposta nell’iter del Decreto Milleproroghe, all’esame della Camera per la conversione.
Sia il Partito Democratico che la Lega, infatti, hanno inserito fra gli emendamenti selezionati (quelli cioè che verranno se non altro sottoposti a discussione in commissione e non stralciati ex ante) due testi analoghi in cui si stanziano due milioni di euro per coprire gli eventuali gap di fatturato delle compagnie portuali (articoli 17) nel primo semestre 2022 rispetto al 2019 e si istituisce un fondo, finanziato con l’1% delle tasse di imbarco e sbarco “per finanziare misure di incentivazione al pensionamento anticipato per i lavoratori dipendenti” di imprese portuali, terminalisti, stazioni marittime e Autorità di Sistema Portuale.
Nella versione del Pd si prevedono anche misure per il pensionamento degli ormeggiatori e interventi di puntello al Fondo per le vittime dell’amianto, cui attingono a tutt’oggi anche le Adsp soccombenti in contenziosi aventi a oggetto risarcimenti liquidati in favore di superstiti di coloro che sono deceduti per patologie asbesto-correlate (anche se dipendenti di consorzi o altre entità risalenti rispetto alle Autorità portuali introdotte dal 1994). Previsione quest’ultima introdotta anche da un emendamento segnalato da Italia Viva.
Porta invece la firma del Movimento 5 Stelle un emendamento segnalato che, se approvato, risolverebbe la problematica denunciata mesi fa dal presidente dell’Adsp di Palermo Pasqualino Monti, relativamente all’attuale previsione da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili di un versamento in 15 anni dei fondi necessari alla prevista realizzazione di un nuovo bacino di carenaggio da 150mila tonnellate nel capoluogo siciliano. Tempistica incompatibile con quella prevista per l’esecuzione dell’opera, a dispetto del commissariamento deciso nel 2019 teoricamente per velocizzarla. L’emendamento in questione garantirebbe all’ente l’entrata di 46 milioni fra 2023 e 2024, sbloccando di fatto l’iter dell’opera oggi incagliato.
Altro ’ritorno’ dopo la bocciatura in finanziaria è quello, firmato da Italia Viva, di un Fondo denominato Programma patenti giovani autisti per l’autotrasporto, con una dotazione pari a euro 5 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026, destinati “alla concessione in favore dei cittadini di età compresa fra i diciotto e i trentacinque anni, di un voucher patente autotrasporto, pari all’80 per cento della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a euro 2.500, a partire dal 1° aprile 2022 e fino al 31 dicembre 2026, per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida dei veicoli destinati all’esercizio dell’attività di autotrasporto di persone e di merci”.
A.M.
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