In stand by le assegnazioni a Manta Logistics delle nuove concessioni in porto a Piombino
la prot authorty toscana potrebbe rimettere sul mercato le aree ‘prenotate’ da Moby e Ars Altmann. In gestazione un nuovo Accordo di programma per la riconversione portuale delle banchine dedicate oggi alla siderurgia
“Ci siamo presi una pausa di riflessione per condurre alcuni approfondimenti e verificare nel dettaglio la piena fattibilità della cosa”
Il focus sulla riorganizzazione dell’area Multipurpose di Livorno è stato l’occasione per Luciano, presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Guerrieri di fare il punto anche sulla ormai pluriennale procedura di assentimento delle nuove aree portuali dell’altro porto amministrato dall’ente, Piombino, per una larga porzione delle quali (circa 170mila mq), alcuni mesi fa, si era profilata l’aggiudicazione a Manta Logistics, joint venture fra la compagnia armatoriale Moby e Ars Altmann, creata nel 2019 per avviare un’attività di logistica portuale automotive.
L’individuazione di Manta, però, arrivava per due terzi a valle della rinuncia di Liberty Magona. Circostanza che insieme alla procedura concordataria in cui è nel frattempo entrata Moby deve aver rallentato l’abbrivio dell’AdSP: “Il procedimento non è sospeso, resta aperto e ne discuteremo presto in Comitato di Gestione. Ma vogliamo condurre una approfondita disamina giuridica, raffrontando l’ipotesi dello scorrimento della graduatoria con quella di un nuovo ricorso al mercato” ha detto Guerrieri. Impossibile non pensare all’interesse mostrato alcuni mesi fa da un gruppo tutt’oggi in cerca di spazi come Grimaldi.
A latere e indipendentemente dalla suddetta partita, a Piombino è sempre in corso quella sul futuro dell’acciaieria ex Lucchini, recentemente tornata sotto il controllo statale. Una vertenza che ha importanti ricadute anche per il porto, dato che lo stabilimento ha in uso aree demaniali di una certa rilevanza e che le più recenti fantasie su un loro reimpiego in chiave di reindustrializzazione (vedasi la navalmeccanica con immancabile evocazione di Fincantieri) sono rimaste tali.
“Ho sempre pensato che la reindustrializzazione fosse la strada maestra. Ma di fronte all’evidenza della perdurante assenza di un piano industriale che ad oggi non c’è stato ancora sottoposto e non pare essere alle viste, ci siamo attivati per preparare un nuovo Accordo di programma, che, previo confronto e accordo con Comune e Regione, abbia come finalità il recupero ad usi portuali, logistici e magari anche industriali, non necessariamente siderurgici, delle aree demaniali dell’acciaieria” ha commentato al riguardo il presidente dell’AdSP.
A.M.
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