Grimaldi replica ai sindacati e mostra i numeri della Cagliari-Arbatax-Civitavecchia
L’armatore partenopeo chiede semmai di interrogarsi sul perché nella nuova gara l’età della nave da impiegare sia stata portata a meno di 30 anni e la durata della convenzione limitata a un solo anno
Dal Gruppo Grimaldi riceviamo e volentieri pubblichaimo la seguente nota in merito all’articolo apparso ieri su SHIPPING ITALY dal titolo “Ai sindacati sardi non piace il nuovo bando della Civitavecchia-Arbatax-Cagliari
Preme innanzitutto precisare che la gara indetta dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per il collegamento Civitavecchia-Arbatax-Cagliari, vinta da Grimaldi Euromed S.p.A. per un periodo di soli 6 mesi, è stata finalmente una gara all’insegna della trasparenza. Alla società del Gruppo Grimaldi è stato affidato il servizio per un importo che, da quanto apprendiamo dalla stampa, sarebbe circa la metà di quanto quotato da altri armatori partecipanti alla gara, nonostante la nave impiegata sia qualitativamente superiore e più sostenibile dal punto di vista ambientale. È evidente che, per la cifra pattuita col Ministero, gli altri operatori concorrenti non si sarebbero resi disponibili ad operare il servizio.
Con riferimento alla capacità di carico della nave Catania, impiegata su detto servizio, essa è di 955 passeggeri, e non di 600 come erroneamente indicato nell’articolo (non è l’articolo ad imputare tale capacità alla Catania: sono i sindacalisti a criticare che il bando disponga questa come capacità minima, ndr). Inoltre, di questi passeggeri 370 possono essere sistemati in comode cabine.
Tale capacità di trasporto è più che sufficiente per soddisfare i bisogni della linea. Infatti, da quando la nave Catania opera sulla tratta Civitavecchia-Arbatax-Cagliari, il tasso medio di occupazione passeggeri della nave è stato di circa il 15%. In particolare il numero medio di passeggeri trasportati tra Civitavecchia ed Arbatax è stato di 39 persone, pari a circa il 4% della capacità nave. Queste percentuali di riempimento non giustificano pertanto una richiesta di maggiore capacità per il trasporto di passeggeri, che peraltro implicherebbe un maggiore ed ingiustificato aggravio per l’Erario. Il denaro pubblico andrebbe trattato con più rispetto.
Inoltre, mentre si richiede una maggiore capacità di carico per i passeggeri, non viene data importanza ad un altro aspetto strettamente collegato ad essa: per trasportare più passeggeri occorre avere una stiva più ampia per i veicoli a seguito. A questo riguardo, la nave Catania può trasportare fino a 936 veicoli al seguito o, in alternativa, un mix di carico di circa 140 veicoli commerciali e 177 veicoli al seguito. Tale capacità di trasporto merci è doppia rispetto a quella garantita dalla nave precedentemente impiegata sulla tratta (fra quelle impiegate da Cin l’ultima in ordine di tempo è stata Moby Dada, ndr), risolvendo così il cronico problema di spazio spesso denunciato in passato, soprattutto nei periodi estivi in cui lo spazio in stiva è occupato da veicoli al seguito dei passeggeri.
In sintesi, la Catania è una nave qualitativamente migliore sotto tutti i punti di vista (capacità, servizi a bordo, comfort, ecc.) rispetto alla nave precedentemente impiegata sulla tratta, nonché più giovane, avendo meno di 20 anni di età. Essa è inoltre più ecosostenibile, riuscendo a dimezzare le emissioni nocive grazie a vari sistemi presenti a bordo volti all’efficientamento energetico.
Appare, invece, più opportuno interrogarsi sul perché, nella nuova gara che è stata appena lanciata, l’età della nave da impiegare sia stata portata a meno di 30 anni mentre la durata della convenzione viene limitata ad un anno, rispetto ai cinque degli anni scorsi.
Infine, è doveroso sottolineare che il collegamento Civitavecchia-Arbatax-Cagliari non è gestito in esclusiva dal Gruppo Grimaldi. Altri operatori, come avvenuto lo scorso anno, possono operare liberamente sul mercato impiegando il proprio tonnellaggio solo nel periodo di alta stagione, applicando tariffe più elevate e non vincolate, al fine di massimizzare i propri incassi.
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