Il porto di Livorno nel 2021 ha recuperato terreno; Piombino arranca
I dati sui traffici 2021 della port authority mostrano una ripresa soprattutto nei container, nei rotabili e nel break bulk; passeggeri ancora in profondo rosso
L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno settentrionale ha reso noto che gli scali toscani soto la sua giurisdizione hanno archiviato il 2021 “centrando l’obiettivo del sostanziale riallineamento ai valori prepandemici del 2019. Livorno, Piombino e i porti elbani hanno infatti totalizzato 41,2 milioni di tonnellate di merce, mettendo a segno un +10% sul 2020”. Nel 2019 il totale era stato di 44.973.226 tonnellate, circa l’8% in più rispetto all’esercizio appena trascorso.
Livorno
L’analisi per singoli porti evidenzia come lo scalo labronico abbia movimentato nel complesso 34,3 milioni di tonnellate di merce, mettendo a segno un +8,1% sul 2020, e avvicinandosi
gradualmente ai livelli del 2019 (36.715.346 tonnellate), dai quali la separano dunque poco più di 2,3 milioni di tonnellate di merce. Con riferimento al traffico container, sono stati movimentati 791 mila container Teu, con un incremento del 10,5% sul 2020 e un +0,2% sul 2019. Rispetto ai dati del 2020 è stato registrato un incremento sia dei container sbarcati (390mila Teu, +10,2%) che di quelli imbarcati (400mila Teu, +10,8%). L’aumento registrato quest’anno è dovuto esclusivamente alle performance del traffico da/per l’hinterland (+14,3%) secondo quant o spiegato dalla port authority. Stabile nel 2021 il traffico di trasbordo (+0,7%) che ha ridotto la propria quota percentuale al 25,6% della movimentazione complessiva dello scalo (28,3% nel 2020). Al netto del trasbordo, i container pieni sono stati 433.759 (+10,3% sul 2020) mentre quelli vuoti sono stati 153.280 (+27,5%). Tra i container pieni da sottolineare l’ottima performance dell’export (+18,5%) mentre lo sbarco è risultato in lieve flessione (-1,2%).
Buoni segnali arrivano anche dal traffico rotabile. Il porto ha quasi raggiunto i livelli del periodo pre-Covid, archiviando l’anno passato con una movimentazione di quasi 510mila mezzi, appena 8,8 mila unità in meno rispetto al 2019 (-1,7%). Sul 2020 è stato invece registrato un aumento dell’8,7%.
Sui prodotti forestali, altro core business del porto per via della vicinanza alle cartiere della lucchesia, lo scalo ha messo a segno un doppio incremento: +7,5% sul 2020 e +8,7% sul
2019. Sono stati complessivamente movimentate 1,78 milioni di tonnellate di cellulosa in break bulk. Per quanto riguarda le auto nuove, lo scalo ha movimentato tra Gennaio e Dicembre 467 mila
veicoli; sono stati abbondantemente superati i livelli di traffico del 2020, rispetto al quale il porto ha messo a segno un +8,6%. Non quelli del 2019, anno in cui furono imbarcati e sbarcati oltre 640.000 mezzi (-27,1%).
Rispetto al traffico passeggeri il porto ha chiuso l’anno con un traffico crocieristico in aumento del 190,7% sul 2020 e in diminuzione del 93,2% rispetto al 2019. Complessivamente hanno fatto scalo a Livorno 56,3 mila crocieristi. I passeggeri dei traghetti sono stati invece 2,2 milioni, in aumento del 40,5% sul 2020 ma in diminuzione del 18,6% sul 2019. Dati consuntivi positivi anche per il traffico ferroviario: con quasi 45 mila carri movimentati nel comprensorio (+17,6% sul 2020) e 35.643 nel porto (+20,3% sul 2020) sono stati pressoché recuperati i volumi pre-pandemici nel 2019 quando i carri rilevati furono 45 mila per il comprensorio e 35 mila per il porto.
Piombino
A differenza dello scalo labronico, il porto di Piombino appare invece ancora in ritardo rispetto alla ripresa sui valori pre-Covid. Nel 2021 sono state movimentate 4,2 milioni di tonnellate di merce, con un aumento del 13,7% sul 2020 e una diminuzione del 22,6% sul 2019. Il traffico rotabile è aumentato del 7,6% sul 2020, a 82.129 mezzi sbarcati e imbarcati, ma rimane ancora al di sotto dei valori del 2019, anno in cui furono movimentati quasi 99mila mezzi commerciali (-16,6%). Anche sui traghetti e le crociere rimane ancora da colmare il gap rispetto al 2019. Sui due
traffici, la crisi pandemica ha infatti impattato in modo devastante.
Complessivamente, sono transitati dalle banchine piombinesi quasi 2,9 milioni di passeggeri (+28,6% sul 2020 e -10% sul 2019). I crocieristi sono stati poco più di 1.700 unità. Un dato,
quest’ultimo, che fa fare allo scalo un salto del 100% sul net zero del 2020. Ma il 2019 rimane ancora distante, rispetto al quale viene evidenziato un calo del 92,9%. L’unico traffico ad aver registrato un aumento doppio, del 34,2% sul 2020 e del 6,4% sul 2019, è quello dei veicoli privati al seguito dei passeggeri che si imbarcano sui traghetti. Complessivamente, sono transitate dal porto quasi 957mila veicoli. Quasi 11 mila i carri ferroviari movimentati nel 2021 (+1,4% sul 2020) seppur ancora in flessione rispetto ai volumi del 2019.
Isola d’Elba
I porti elbani di Rio Marina, Portoferraio e Cavo hanno chiuso l’anno con una movimentazione di 2,7 milioni di tonnellate di merce e con un +26,2% sul 2020.
Sono complessivamente stati movimentati oltre 80 mila mezzi rotabili (+8,1% sul 2020). Rispetto al 2019 e ai livelli pre-pandemici viene registrata una diminuzione di oltre 15.000
unità. Il traffico dei traghetti è aumentato del 28,3% sul 2020, a 2,7 milioni di passeggeri mentre quello crocieristico segna un incremento del 900% sul 2020: nei 12 mesi sono stati imbarcati
e sbarcati 1064 passeggeri.
“Il 2021 si conferma come un anno di netta ripresa per i porti dell’Alto Tirreno” ha dichiarato il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri. “Non solo abbiamo registrato una performance migliore rispetto a quella del 2020, com’era largamente prevedibile, ma ci siamo avvicinati anche ai valori del 2019, in alcuni casi superandoli” ha aggiunto. “A Livorno la risalita è già cominciata da tempo: su container abbiamo addirittura chiuso in crescita sui livelli pre-covid, mentre sui rotabili siamo vicini a centrare l’obiettivo. Piombino e i porti elbani stanno facendo più fatica, ma sono convinto che la situazione andrà gradualmente a migliorare con la progressiva ripresa del traffico passeggeri. Anche per quanto concerne l’intermodalità, gli oltre 5.500 treni generati da
Livorno e Piombino collocano il nostro sistema portuale tra i principali scali italiani testimoniando la giusta direzione intrapresa con i potenziamenti ferroviari che stiamo portando avanti”.
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