Caronte&Tourist fra nuovi ordini e traffici in ripresa. Franza: “Avremo quasi 40 navi”
Intervista all’armatore siciliano che rivela un’imminente trasformazione del ro-ro Cartour Delta, investimenti per oltre 150 milioni e traguarda il 2023 per un ritorno ai livelli di business pre-pandemia
Una flotta di quasi 40 navi a regime, due nuove costruzioni in arrivo, ricavi oltre i 200 milioni, all’orizzonte un altro anno di lenta ripresa, ristori che tardano ad arrivare e importanti lavori di trasformazione al traghetto Cartour Delta. Sono queste alcune delle tante novità che Vincenzo Franza, amministratore delegato di Caronte & Tourist, rivela in questa intervista concessa a SHIPPING ITALY nella quale traccia un bilancio sulle attività della sua società di navigazione controllato insieme alla famiglia matacena e al fondo d’investimento Basalt Infrastructure Partners.
Partiamo dai mumeri e dai trend del 2021: che esercizio è stato per Caronte&Tourist?
“Il 2021 è stato un ulteriore anno di resistenza. Nonostante il protrarsi di una difficile situazione per tutto il settore turistico e dei trasporti in generale, il nostro gruppo ha registrato livelli di traffico poco al di sotto dei livelli pre-pandemia. I ricavi complessivi hanno superato i 210 milioni di euro con una marginalità in forte recupero rispetto al 2020 e poco inferiore rispetto all’anno 2019. Ciò ci ha permesso di confermare l’ambizioso piano industriale che per il prossimo triennio prevede l’impiego di oltre 150 milioni di euro destinati all’ammodernamento delle flotte.”
Quali sono le vostre previsioni per il 2022?
“Sarà un anno di transizione. I rincari dei costi energetici e del carburante stanno mettendo a dura prova il settore, mentre tardano ad arrivare i ristori previsti da alcune delle più rilevanti manovre di supporto. Il nostro obiettivo è di confermare il livello dei ricavi del 2021, al netto degli impatti della nota riduzione dei prezzi sullo Stretto (di Messina, ndr) che dovrebbe compensarsi con i ristori attesi dalle iniziative del Governo relativamente al 2020. La marginalità sarà comunque messa a dura prova dagli aumenti energetici che peseranno per oltre 10 milioni di euro sul gruppo.”
Quando prevedete un ritorno dei traffici ai livelli pre-Covid?
“L’anno 2020 è stato caratterizzato da una significativa contrazione dei livelli di traffico, specialmente nelle attività dello Stretto, che sono stati solo in parte recuperati nel 2021 e che contiamo di recuperare ulteriormente nel corso del 2022. Il protrarsi delle misure restrittive, tuttavia, insieme ai rincari legati ai costi energetici, molto probabilmente consentiranno di arrivare ai livelli pre-pandemici solo nel 2023.”
Parliamo del portafoglio ordini di nuovi traghetti per Caronte&Tourist: può riassumere i prossimi investimenti in programma e le nuove consegne?
“Al momento abbiamo ordinato due nuove navi, una in classe B, dual fuel e ibrida, la cui consegna è prevista nella primavera del 2023, destinata al comparto Eolie. L’altra è una bidirezionale, gemella della Elio, dual fuel e ibrida, da utilizzare nello Stretto in previsione dell’attivazione del nuovo porto di Tremestieri, con consegna prevista nella primavera del 2024. È già in programma, inoltre, la trasformazione della ro-ro Cartour Delta, con un significativo allungamento e il rifacimento dell’area passeggeri, il cui completamento è previsto per la fine del 2022.”
Nel lungo termine quale sarà il numero di navi in flotta per il vostro gruppo?
“Tra costruzione di nuove unità e acquisto/nolo di navi esistenti, ritengo che nel medio periodo il Gruppo arriverà a gestire poco meno di quaranta unità.”
A quali mercati e rotte state guardando per ampliare e diversificare il vostro business?
“Guardiamo a territori e tratte in cui possiamo “esportare” il nostro know how di traghettatori, i nostri sessant’anni di esperienza e risultati in un settore di nicchia del trasporto marittimo. L’Elba, le isole sarde, quelle della Croazia, la laguna di Venezia sono tutti mercati con queste caratteristiche. Altri potrebbero aggiungersene…”
Nella strategia di crescita del gruppo che peso avranno le merci?
“I mezzi commerciali sono da sempre la spina dorsale del nostro business. Proprio il periodo di lockdown ha d’altra parte dimostrato che il trasporto di merci via mare è determinante per l’economia del Paese e, ovviamente, in particolare per quella delle isole. Le nostre nuove navi continueranno a togliere dalla strada sempre più mezzi, contribuendo per questa via anche alla tutela dell’ambiente.”
In termini di nuovi carburanti per il futuro Caronte&Tourist su quali ha deciso di scommettere?
“Caronte&Tourist ha scommesso e investito sul Gnl e sull’ibrido, ha già installato gli scrubber e guarda con attenzione allo sviluppo di impianti ad ammoniaca/idrogeno.”
Avete nel mirino qualche acquisizione o fusione con altre società del settore?
“Se anche l’avessimo, non lo dichiareremmo certo in un’intervista…”
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