Istruttori del mare italiani chiamati a raccolta
L’associazione Istruttori Associati Marittimi presieduita dal com.te Gennaro Arma accoglie l’inmvito del Ministero a censire il corpo istruttori al fine di uniformare le modalità di accreditamento dei docenti dei corsi dei centri di addestramento
L’associazione Istruttori Associati Marittimi (Iam), nata a luglio scorso e prima in Italia a richiedere il riconoscimento giuridico dell’istruttore del mare, si fa portavoce di tutti gli istruttori, siano essi enti/istituti/società, preposti all’erogazione dei corsi di addestramento del personale marittimo nel rispetto del Decreto 8 marzo 2007, accogliendo la proposta del Mims – Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – di un censimento del corpo istruttori che ha la finalità di uniformare le modalità di accreditamento dei docenti dei corsi dei centri di addestramento.
L’associazione in una nota scrive che il ministero chiede che per ogni singolo corso autorizzato siano inviati entro il 31 marzo 2022 l’elenco dei docenti, dei direttori e dei vicedirettori
effettivamente parte del corpo istruttori, allegando per ciascuno di essi la rispettiva lettera di accreditamento nell’ambito dello specifico corso.
“A seguito della richiesta del Mims siamo stati contattati da molti operatori preoccupati dal forte rischio che i centri di formazione si ritrovino senza personale qualificato, ma soprattutto dal problema che gli istruttori del mare, che negli ultimi 5 anni hanno prestato servizio continuativo in uno degli attuali 54 centri italiani, si troveranno senza lavoro dato che non potrebbero insegnare, considerata l’assenza di un processo di rinnovo delle autorizzazioni, ma non potrebbero neppure tornare a navigare, vista la mancanza del riconoscimento dell’attività dell’istruttore del mare quale figura equivalente, secondo il decreto 1° marzo 2016” ha spiegato il Com.te Gennaro Arma, presidente nazionale di Istruttori Associati Marittimi.
“La soluzione – continua la nota – è rappresentata dall’istituzione dell’albo professionale degli istruttori del mare che apporterebbe una maggiore tutela sia ai professionisti del mare che alle autorità di verifica delle conformità competenti. L’associazione Iam si fa portavoce a livello nazionale delle richieste degli istruttori del mare per risolvere queste problematiche chiedendo a tutto il settore di non disperdere sinergie con azioni individuali. Nella lettera del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, riguardo ai corsi riconosciuti dai D.L. del
2 e del 15 maggio 2017 in materia di sopravvivenza e salvataggio, antincendio di base e avanzato inclusa l’organizzazione antincendio su navi petroliere, chimichiere e gasiere per il personale marittimo, si fa presente che l’accreditamento dei docenti ha validità non superiore a 5 anni e che per ognuno di questi istruttori dovrà essere prodotta entro tale scadenza una nuova istanza da parte del centro di accreditamento insieme alla documentazione di mantenimento dei requisiti”.
Anche per queste ragioni Iam sottolinea con la sua nota la necessità e l’importanza che al Tavolo del Mare, istituito dal Mims il 20 dicembre scorso, vengano subito convocate le associazioni che rappresentano i professionisti del mare e accoglie intanto la proposta di censimento come un primo passo verso il raggiungimento del riconoscimento giuridico dell’istruttore del mare.
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