La rotta futura dei porti laziali fra crociere, idrogeno e linee verso l’Africa
Il presidente Musolino sottolinea come sia necessario il completamento di opere infrastrutturali portuali come la nuova Darsena traghetti per consentire un ulteriore significativo sviluppo delle Autostrade del mare
Autostrade del mare, idrogeno e crociere. Sono questi alcuni dei punti fondamentali sui quali si è soffermato il presidente della port authority di Civitavecchia, Pino Musolino, parlando del futuro dello scalo laziale in occasione del convegno intitolato “Porti di Roma Capitale del Mediterraneo. Il futuro parte con la Blue Economy”.
Una prima riflessione Musolino l’ha dedicata all’inserimento di Civitavecchia tra i porti ‘Core’ della rete Ten-T europea, un riconoscimento che “consentirà alla Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centro Settentrionale di accedere ai finanziamenti del Connecting Europe Facility”. Viene per la prima volta “riconosciuto ufficialmente il ruolo di Civitavecchia come ‘Porto della Capitale’, con tutto ciò che potrà conseguirne in termini di sviluppo infrastrutturale, di traffici e di occupazione e di positive ricadute anche dal punto di vista dell’immagine istituzionale, potendo iniziare fattivamente a ragionare in un’ottica nuova di rete e di sistema, insieme a Roma”. Il convegno è stato non a caso l’occasione “per avviare un percorso anche comunicativo” finalizzato a “promuovere il nuovo e oggi ‘consacrato’ ruolo di ‘Porto di Roma’ di fronte ai principali stakeholder istituzionali del network portuale del Lazio”.
Il Porto di Civitavecchia, poi, continua a cullare il sogno di “diventare l’hub di riferimento per il collegamento tra Europa e l’Africa”, una funzione di cui da anni si parla ma che fino ad oggi ha faticato a concretizzarsi. “Le risorse del Recovery potranno essere utilizzate per espandere la banchina a nord per l’area per la croceristica, i traffici commerciali, la pesca e il cabotaggio” ha spiegato Musolino. “Per affrontare questa sfida e soddisfare i fabbisogni del mercato è necessario il completamento di opere infrastrutturali portuali come la nuova Darsena traghetti che consentirà un ulteriore significativo sviluppo delle Autostrade del mare. Inoltre vanno completati i collegamenti ferroviari e stradali di ultimo e penultimo miglio, per permettere una fluida e agevole connettività del lato terra del porto, in entrata e in uscita. La nuova Darsena traghetti, in fase di ultimazione, rappresenta un ulteriore sviluppo, anche in chiave sostenibile, delle Autostrade del mare”. Il presidente dell’AdSP è convinto che, “con la realizzazione di tali interventi infrastrutturali, il porto di Civitavecchia potrà assurgere a vero e proprio polo dei segmenti ro-ro e ro-pax (principalmente collegamenti di linea con Tunisi e Barcellona) dell’Italia Centrale, nonché del traffico ‘automotive’ e di quello delle merci deperibili (frutta fresca e agroalimentare) grazie anche alla sinergia con il Centro Agroalimentare Romano (Car)”.
Capitolo a parte ha meritato l’idrogeno durante l’intervento di Musolino: “Entro i prossimi due anni nel porto di Civitavecchia circoleranno autobus alimentati a idrogeno, a emissioni zero, grazie al progetto Life3H, che vede la Regione Abruzzo capofila nell’ambito di un’iniziativa che porterà alla realizzazione di tre ‘Hydrogen valley’, di cui quella del Porto di Roma sarà la prima ‘Hydrogen valley portuale’ italiana. Il progetto Life3H rappresenta la punta di diamante di una serie di azioni coordinate sull’utilizzo dell’idrogeno, facendoci essere, da subito, in prima fila nelle scelte per cui l’idrogeno costituisce un pilastro della più ampia strategia sulla sostenibilità del sistema portuale, che coinvolge necessariamente anche gli stakeholder e gli altri protagonisti del cluster, in cui senza dubbio tra i più attivi in assoluto, con risultati di eccellenza in Ricerca & Sviluppo, è il gruppo Grimaldi che fin dalla scorsa estate ha toccato Civitavecchia con il suo gioiello a zero emissioni in porto Eco Valencia”.
A proposito di crociere il vertice della port authority laziale ha detto che il 2022 deve essere un anno di ripartenza, di nuove prospettive per il network portuale: “Usciamo dalla pandemia con la consapevolezza di avere comunque dato risposte che sono diventate un modello da seguire a livello internazionale, come è stato per la vaccinazione a bordo dei marittimi e per l’adozione di best practice, che nel 2021 pur nella drastica riduzione globale dei numeri in valore assoluto (circa 520.000), hanno consentito al porto di Civitavecchia di essere il primo porto al mondo per numero di croceristi movimentati”.
In conclusione Musolino ha sottolineato che “il contenimento della tempesta scatenatasi con il Covid negli ultimi due anni, con il recupero complessivo, dal punto di vista del bilancio dell’ente, di circa 14 milioni di euro di disavanzo, consente già da ora una virata che mette la prua dei porti di Roma e del Lazio su una rotta nuova, che ci auguriamo possa portare già nei prossimi mesi a dispiegare le vele in un mare più calmo, che renda possibile al network di svolgere il suo ruolo naturale al servizio dell’economia della regione e del Paese, esprimendo pienamente le proprie enormi potenzialità”.
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