Timori di Mattioli (Federazione del Mare) per “gli effetti della guerra sugli equipaggi delle navi”
Altro tema di attualità affrontato durante la riunione è stato quello della proposta di creare un’area Seca nel Mar Mediterraneo
Le ripercussioni della guerra in Ucraina sui traffici marittimi sono state tra i temi trattati dalla Federazione del Mare nella sua prima riunione del 2022, che si è svolta lo scorso 1 marzo in videoconferenza. “Tutto il cluster marittimo portuale, italiano e internazionale, – ha affermato il Presidente Mario Mattioli, nell’introdurre i lavori – monitora con attenzione la situazione che inevitabilmente si ripercuote sui traffici marittimi, sulle navi e – ancor più – sugli equipaggi, in particolare sui marittimi ucraini per i quali si avvicina la fine dei contratti d’imbarco ma non possono tornare a casa”. Secondo Mattioli, molti rischi derivano inoltre dalla impossibilità di avere accesso ai porti ucraini, una situazione che sta già mostrando effetti sulle possibilità di approvvigionamento delle imprese dell’Ue, mentre un divieto di accesso alle navi russe è stato introdotto dal Regno Unito per i suoi porti e un provvedimento simile è al vaglio dell’Ue.
“È evidente – ha concluso Mattioli – che la situazione è in costante evoluzione e, come ha affermato questa mattina il presidente Draghi al Senato ‘L’eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky, ci mettono davanti a una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili’. Anche la Federazione del Mare, ha concluso il suo presidente, “esprime la sua solidarietà al Governo ucraino e a tutta la popolazione di questo Paese che lotta in difesa del bene più prezioso: la libertà”.
Sul conflitto si è soffermato anche Luca Sisto (Confitarma) evidenziando le difficoltà operative di unità mercantili di bandiera italiana presenti nei porti ucraini e russi e sollecitando l’intervento delle autorità preposte ai controlli per risolvere tali situazioni connesse soprattutto con le disposizioni in materia di maritime security.
Altro tema di attualità affrontato durante la riunione è stato quello della proposta di creare un’area Seca nel Mar Mediterraneo che possa entrare in vigore nel gennaio 2025, così come quello – all’attenzione anche dell’Imo – della safety & fire prevention, soprattutto a seguito dell’incidente della Euroferry Olympia.
Al riguardo Guido Grimaldi ha colto l’occasione per ringraziare coloro che sono intervenuti in soccorso della nave e in particolare il suo equipaggio. Rispetto alla creazione della zona Seca nel Mediterraneo Grimaldi si è detto favorevole, esprimendo però al contempo perplessità circa il sistema delle Ets che a suo avviso per come è impostato potrebbe creare disparità di applicazione con evidenti impatti negativi per alcuni armatori e per alcune direttrici di traffico come le autostrade del mare.
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