Anche le navi da diporto chiedono all’Italia una bandiera più competitiva
Vitelli (Azimut Benetti group) ha invocato un intervento legislativo mirato a trattenere nel nostro Paese la registrazione delle navi da diporto e a favorire l’occupazione dei marittimi italiani
Così come è stato per le navi mercantili con l’istituzione della lagge n.30/1998 istitutiva del Registri Internazionale, anche i super yacht ora chiedono un provvedimento normativo che renda la registrazione delle navi da diporto in Italia competitiva a livello internazionale.
L’appello è arrivato da Giovanna Vitelli, vicepresidente del gruppo Azimut Benetti, in occasione dell’evento “Road to Expo Dubai – Nautica, la grande bellezza della Liguria” andato in scena a Genova. “Una grande e facile constatazione: in Italia siamo il primo Paese al mondo per produzione di mega yacht, abbiamo una leadership di cui essere orgogliosi. Queste barche per un qualche ragione però poi vanno all’estero, quindi non permangono sui nostri mari e non hanno, o hanno in misura molto limitata, equipaggi italiani” è stata la premessa alla sua richiesta al governatore della Liguria Giovanni Toti seduto in prima fila ad ascolatarla ma soprattutto al governo nazionale. “Non si tratta di soldi ma di provvedimenti: con una buona bandiera italiana concorrenziale con i paesi vicini e con una buona formazione degli equipaggi noi avremmo immediatamente decuplicato l’occupazione, tra l’altro un’occupazione di qualità, nel nostro paese” ha detto Giovanna Vitelli.
Che poi ha aggiunto: “La bandiera italiana bisogna guardarla secondo me con un occhio privo di tanta ideologia. Cioè: la barca è un bene mobile per cui io posso decidere facilmente come armatore di andare a Malta, in Croazia o in Montenegro. Dobbiamo cercare la migliore legislazione possibile nell’ambito di un’arena competitiva che ci vede con dei concorrenti molto vicini”. …LEGGI l’articolo completo su SUPER YACHT 24
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