Import ed export in attesa di dazi italiani e contro-sanzioni russe
Si aspettano i decreti con cui Putin definirà i beni soggetti a sanzioni mentre il Mise valuta l’introduzione di dazi e restrizioni all’export su merci “che servono alla nostra industria”
In attesa di conoscere se ci saranno vittime, tra i vari comparti del Made in Italy, delle sanzioni preannunciate ieri da Putin come reazione “rapida” e “ponderata” alle misure disposte dalla Ue e non solo nei confronti della Russia, l’economia italiana di vari settori sta provando a ridefinire i suoi canali di import ed export alla luce del conflitto, operazione che porterà con sé inevitabili aggiustamenti alle relative catene logistiche.
Ieri si è riunita al Ministero dello Sviluppo Economico la task force istituita pochi giorni fa dal Ministro Giancarlo Giorgetti con l’obiettivo di “valutare i contraccolpi del conflitto sulle filiere e sui prezzi delle materie prime”. Rispetto ai problemi sollevati in relazione alle importazioni, il dicastero in particolare ha suggerito di supplire alla mancanza di grano duro “con acquisti in Canada”, aggiungendo di star ancora valutando canali alternativi per quel che riguarda il reperimento di “argilla, ferro o semi di girasole”.
Al riguardo va evidenziato che due giorni fa il governo ucraino ha varato una limitazione dell’esportazioni con lo scopo di affrontare la crescente carenza di cibo, misura che secondo la Coldiretti si applicherà a “carne, segale, avena, grano saraceno, zucchero, miglio e sale”, consentendo invece quelle di grano, mais, pollame, uova e olio solo attraverso apposite licenze rilasciate dal ministero dell’Economia per garantire le scorte interne. …leggi l’articolo completo su SUPPLY CHAIN ITALY
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