Aggiudicati a Brindisi i lavori per il nuovo pontile dedicato alle navi ro-ro
L’intervento consiste nella infissione in mare di sei briccole che consentiranno l’ormeggio di due traghetti anche in condizioni nmateo-marine non ottimali
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha reso noto di aver aggiudicato la gara relativa all’appalto integrato: “Porto di Brindisi: potenziamento degli ormeggi navi ro-ro a Costa Morena Ovest– Realizzazione di briccole con pontile”. Aggiudicataria è risultata, grazie a un ribasso del 20% per un importo totale di appalto di circa 6,4 milioni di euro, un’associazione temporanea d’impresa composta da A.T.I. Venna s.r.l./Research Consorzio Stabile s.c.arl con sede legale a Taurisano (Lecce).
A breve, la ditta aggiudicataria sarà convocata negli uffici dell’Ente per la redazione di un cronoprogramma e la definizione di tutti gli aspetti relativi alla progettazione esecutiva dell’opera; dopo di ché saranno cantierizzati i lavori che avranno una durata di circa 10 mesi.
La port authority pugliese nella sua nota spiega che si tratta di un’opera strategica per il porto di Brindisi, attesa e auspicata da anni, sia dagli organi tecnici competenti, piloti e ormeggiatori, sia dalla Capitaneria di Porto, in quanto necessaria per innalzare i livelli di sicurezza, nelle fasi di ormeggio delle navi traghetto che ordinariamente attraccano di poppa presso le banchine. Attualmente un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Brindisi vieta l’ormeggio in andana (le navi disposte affiancate perpendicolarmente rispetto alla banchina) in caso di vento forza 8, riducendo pertanto notevolmente gli ormeggi disponibili. Soprattutto in condizioni meteomarine avverse, quindi, attraverso le briccole si garantirà la massima sicurezza degli addetti all’ormeggio, delle operazioni di sbarco e imbarco e delle stesse navi, atteso che, al momento, sono tenute “in posizione”, ossia ferme e in condizioni di sicurezza, esclusivamente dalle ancore poste a prora.
“Abbiamo espletato una procedura complessa attribuendole carattere di urgenza” commenta il presidente dell’Autorità di sistema portuale brindisina, Ugo Patroni Griffi. “Il porto di Brindisi e i suoi traffici non possono permettersi di perdere ulteriormente tempo rispetto alla realizzazione di un’opera fondamentale per l’innalzamento degli standard di sicurezza degli operatori e per il rilancio dello scalo. Con il mooring dolphin (le briccole), infatti, saremo in grado di garantire al traffico dei rotabili e quindi alle autostrade del mare nuove e rilevanti potenzialità di crescita, riducendo sensibilmente, soprattutto in questo momento particolare, l’impatto dell’aumento dei carburanti sull’economia. Assicurare, infatti, ai vettori giunti in porto facilità, sicurezza e celerità nelle manovre di ormeggio significa rendere lo scalo messapico fortemente attrattivo nel segmento short sea shipping e dunque nuovamente volano dello sviluppo della città e del suo retroporto. Il traguardo, peraltro, è perseguito attraverso un’opera dal minimo impatto ambientale e quindi assolutamente coerente con la nostra visione di green port”.
L’intervento consiste nella infissione in mare, nel porto medio, di sei briccole: la prima, lato terra, posta a 17 metri dall’attuale banchina (Costa Morena Ovest); le quattro successive poste ad intervalli di 30 metri; l’ultima (la sesta) lato mare posta a 60 metri dalla precedente. Le briccole saranno collegate tra loro da una passerella metallica, per consentire il solo accesso agli ormeggiatori.
L’Adsp precisa infine che “si giunge all’aggiudicazione della gara d’appalto dopo un lungo ed elaborato decorso procedimentale avviato nel 2019 e sbloccatosi nel mese di marzo 2021 quando si concluse positivamente la Conferenza di servizi asincrona, relativa all’approvazione del progetto definitivo dell’opera. Prodromico a tale risultato, il parere favorevole del Consiglio Superiore Lavori Pubblici sulla proposta di adeguamento tecnico funzionale al Piano Regolatore Portuale, sulla scorta del quale, il Ministero dell’Ambiente aveva, peraltro, comunicato l’esclusione dal campo di applicabilità della disciplina V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale)”.
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