Merci varie: con oltre 20 milioni di tonnellate gli scali italiani proseguono il recupero
Ravenna, Taranto e Marghera continuano a dominare questo segmento di mercato
Per tornare ai livelli prepandemia (23.371.382 nel 2019) ai porti italiani non manca molto: nell’anno appena trascorso secondo le statistiche appena pubblicate da Assoporti i traffici break bulk sono stati pari a 20.419.763 tonnellate, un valore in significativa crescita (+25%) rispetto al 2020 (16.392.742 tonnellate) ma ancora al di sotto dei livelli di due anni prima (-42,5%).
Il sistema portuale leader a livello nazionale per il traffico di merci varie si conferma ancora una volta Ravenna con 7,4 milioni di tonnellate, segue Taranto con 3,3 milioni di tonnellate e Marghera con poco meno di 2,5 milioni (a cui si aggiungono 316mila tonnellate di Chioggia).
Quasi 1,9 milioni di tonnellate sono i carichi break bulk imbarcati e sbarcati a Livorno, poco più di 1 milione a Trieste e 683 mila tonnellate a Monfalcone. Circa 1 milione di tonnellate è stato l’anno scorso il traffico di merci varie del porto di Salerno mentre Savona con 717.833 tonnellate ha superato Genova che si è fermata a 511.252 tonnellate. Da sottolineare anche le performance crescenti di Marina di Carrara con 643.343 tonnellate che si sommano alle 140.030 di Spezia.
LEGGI le statistiche complete sui traffici dei porti italiani sul sito di Assoporti
N.C.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY