Sulla querelle Tirrenia Cin – Mise i sindacati rispondono a Onorato
Filt e Fit chiedono un incontro al Mise e organizzano un presidio, mentre Ugl proclama un giorno di sciopero. La compagnia diffonde una lettera di “Marittimi” a sostegno dell’armatore
L’appello di Vincenzo Onorato ai marittimi per chiedere loro sostegno nella querelle col Ministero dello Sviluppo Economico cui fanno capo i commissari straordinari di Tirrenia in amministrazione Straordinaria, rei, secondo l’armatore, di pretendere una fidejussione a garanzia del proprio credito e così di rischiare di inficiare il risanamento della sua Cin, ha sortito almeno in parte l’effetto sperato.
“In assenza di una convocazione da parte dei rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico o dei commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria si terrà il prossimo 21 marzo una prima mobilitazione con presidio dalle ore 11 presso la sede del Mise a Roma con assemblee preliminari con i lavoratori del Gruppo, già programmate a partire da domani” ha annunciato oggi il segretario nazionale della Filt Cgil Natale Colombo, spiegando che “le importanti evoluzioni, apprese indirettamente attraverso gli organi di stampa, sui diversi negoziati tra il Gruppo Onorato ed i commissari, per un accordo preventivo sul piano di pagamento del debito da parte di Cin, impongono la necessità di un urgente incontro con gli enti competenti per ricevere le opportune assicurazioni sulla garanzia occupazionale”.
“I possibili scenari sull’esito del negoziato che apprendiamo indirettamente sono vari ma nessuno di questi affronta il tema della continuità occupazionale come se i lavoratori non esistessero. L’ultima ipotesi circolata che ci preoccupa è relativa al fatto che sarebbe pronta una gara per l’acquisto del credito vantato da Tirrenia in A.S. con il rischio anche dello spacchettamento dei servizi e quindi dei lavoratori” ha aggiunto Colombo.
Analoga richiesta di incontro e analogo avviso di presidio in mancanza di risposta sono arrivati al Mise anche da parte di Fit Cisl, evidenziando che “registrato lo stato di forte preoccupazione che serpeggia fra i lavoratori, è arrivato il momento di avere risposte certe sul futuro occupazionale degli stessi. Più ampia la rivendicazione con cui Ugl Mare ha invece proclamato una giornata di sciopero per i lavoratori anche di Moby oltre che di Cin: “Maggiore attenzionamento alla vertenza; previsione di clausola sociale reale ed esigibile, che possa effettivamente evitare quelle arbitrarie attuazioni ad oggi riscontrate nelle recenti assegnazioni; rivisitazione dei Bandi di gara rendendoli (magari anche ‘cumulativi’) e di durata medio/lunga, al fine di invogliare sia un’adeguata partecipazione sia una maggiore sostenibilità di investimento, da parte dei Gruppi Armatoriali interessati”.
Cin infine ha inviato alla stampa una “lettera aperta” firmata da non meglio identificati “Marittimi” in cui, oltre a stigmatizzare la presunta insufficiente rappresentanza garantita dal sindacato confederale, si sostiene la tesi di Onorato sul complotto “politico” ai suoi danni e si appoggia la soluzione concordataria proposta dalla società a Tirrenia in A.S. (navi a garanzia del credito): “La grande e coraggiosa iniziativa del gruppo, tesa totalmente ad un rilancio industriale ed occupazionale, è stata accolta, nel merito e nel metodo, favorevolmente da tutti i creditori tranne che dai commissari straordinari di Tirrenia che, per conto dello Stato Italiano attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), hanno posto una condizione sul metodo chiedendo una fidejussione a garanzia dei 144 milioni concordati rifiutando l’ipoteca su 4 navi, offerta dall’azienda. La richiesta per una fidejussione proposta dei commissari straordinari di Tirrenia in A.S. è palesemente un atto politico, per non definire un accordo che consentirebbe all’azienda di traguardare positivamente un percorso che permetterebbe il rilancio industriale, la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e soprattutto la garanzia di un’infrastruttura importante per l’equilibrio concorrenziale per l’Italia e per l’Europa”.
Poche ore più tardi il patron di Onorato Armatori, Vincenzo Onorato, è tornato a parlare con una lettera inviata ai marittimi e pubblicata su Facebook nella quale dice: “Ritengo che l’operato del Mise e dei Commissari straordinari di Tirrenia in A.S. sia inqualificabile e che la tattica della non risposta sia finalizzata soltanto a far scadere i termini della presentazione dell’accordo al Tribunale di Milano il 31 marzo prossimo venturo”.
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