Regione Liguria e Ministero della Cultura bocciano le pale eoliche sulla nuova diga di Genova
E’ ciò che risulta dai pareri positivi (con prescrizioni) contenuti nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale quasi giunta ad approvazione finale
Il contraddittorio con gli enti interessati si è risolto positivamente fino ad ora per l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale: sia la Regione Ligria che il Ministero della Cultura hanno infatti promosso (a condizione del rispetto di alcune prescrizioni) il progetto di fattibilità tecnico-economica della nuova diga foranea del porto, per il cui definitivo superamento della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale si attende solo il pronunciamento dell’apposita commissione del Ministero della Transizione Ecologica.
La Regione ha espresso “parere favorevole” condizionato al rispetto di 9 condizioni ambientali aventi ad oggetto tre matrici (aria, acqua/habitat marini e rumore) mentre per “la previsione di aereogeneratori collocati sulla nuova diga foranea è emerso che al momento non è possibile effettuare una compiuta valutazione rispetto ai potenziali impatti sulla matrice biodiversità, in quanto si ritiene necessaria l’effettuazione di un piano di monitoraggio per l’ornitofauna ante operam, sui cui esiti basare le decisioni progettuali articolazione di tale intervento”.
Bocciatura anche più netta per l’ipotesi di collocare 20 pale eoliche da 50 metri di altezza sui 2.850 metri di diga più a levante da parte del Ministero della Cultura. Il dicastero guidato da Dario Franceschini, infatti, ha espresso “parere tecnico favorevole, sulla compatibilità ambientale dell’intervento in oggetto” a fronte del rispetto di tre condizioni. Le prime due riguardano analisi archeologiche e tecniche di dettaglio volte alla tutela della conservazione di informazioni sulla diga esistente (che sarà abbattuta in larga parte), mentre la terza è lo “stralcio dalla proposta progettuale in oggetto dell’impianto per la produzione di energia da fonte eolica proposto, in quanto eccessivamente impattante in relazione ai valori paesaggistici e storico-paesaggistici tutelati”.
A.M.
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