Fincantieri è tornata all’utile ma ha ‘perso’ due contratti per navi da crociera
Il conflitto militare in Ucraina da un lato preoccupa ma dall’altro “può portare nel medio termine a una potenziale ricaduta positiva su tutto il settore della difesa”
Nel 2021 Fincantieri può festeggiare un ritorno all’utile dopo un biennio sottopressione a causa della pandemia, i margini di guadagno sono in crescita ma deve anche registrare la perdita dal portafoglio ordini di due commesse.
È lo stesso gruppo guidato da Giuseppe Bene ad annunciarlo nell’ultima trimestrale scrivendo quanto segue: “Si precisa che al 31 dicembre 2021 sono state escluse dal portafoglio ordini due navi per la mancata verifica delle condizioni sospensive necessarie all’efficacia definitiva del contratto”. L’azienda triestina non ha potuto fare sapere di più “per una questione di riservatezza nei confronti del cliente” ma secondo quanto ricostruito da SHIPPING ITALY dovrebbe trattarsi di opzioni non esercitate. I committenti del cantiere nel settore crociere sono Virgin Voyages, Viking, Msc Crociere, Carnival Corporation, Tui Cruises o Norwegian Cruise Line Holdings.
Al netto di questa doppia uscita dall’orderbook i risultati sono tornati in positivo l’anno scorso. I ricavi risultano in crescita del 28,3%, a euro 6,66 miliardi rispetto ai 5,19 miliardi del 2020, anche l’Ebitda è in aumento del 57,4% pari a 495 milioni e l’Ebitda margin a 7,4 nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime.
Il risultato netto adjusted è positivo per 92 milioni di euro (mentre era negativo per 42 milioni di euro nel 2020) e l’utile netto ammonta a 22 milioni (da negativo per 245 milioni nel 2020) dopo aver scontato oneri per amianto (euro 55 milioni) e per Covid-19 (euro 30 milioni).
L’indebitamento finanziario netto, pari a 859 milioni (era poco sopra il miliardi al 31 dicembre 2020), risulta in in diminuzione nonostante l’incremento dei volumi di produzione e gli investimenti del periodo.
Fincantieri nella sua nota scrive che “in tale contesto, al netto degli effetti dovuti all’incertezza macroeconomica e politica derivante dal conflitto russo-ucraino, e dal protrarsi dell’emergenza sanitaria, si prevedono ricavi in crescita nel 2022 superando le stime attese prima della pandemia e un consolidamento della marginalità, nonostante l’incremento dei prezzi delle materie prime e dell’energia che il gruppo sta riscontrando. Tali risultati potrebbero consentire il ritorno a una sostenibile politica di distribuzione dei dividendi a partire dal 2022”.
Per il settore ‘Shipbuilding’ prosegue la crescita dei volumi di attività per lo sviluppo del rilevante carico di lavoro già acquisito. Relativamente al settore delle navi da crociera, nel corso del 2022 è programmata la consegna di 6 navi da parte degli stabilimenti italiani del Gruppo (Discovery Princess, consegnata a gennaio nel cantiere di Monfalcone, Viking Mars e Neptune, Virgin Resilient Lady, Norwegian Prima, MSC Seascape) e di 1 unità nel segmento luxury-niche da parte della divisione cruise di Vard (Viking Polaris). Si prevede inoltre un ulteriore consolidamento della performance recentemente ottenuta, “in particolare grazie al rinnovamento dei processi produttivi e delle soluzioni tecnologiche implementati e in corso di completamento nei cantieri di Monfalcone e Marghera e al miglioramento dell’efficienza dei cantieri rumeni e alla conseguente riduzione del costo dei tronconi prodotti”.
Nell’area di business delle navi militari, poi, nel 2022 è prevista la consegna di 7 navi nel cantiere integrato italiano (per la Marina Militare Italiana e per la Qatar Navy, di cui la OPV Musherib consegnata nel mese di gennaio), dove è previsto inoltre l’avvio delle attività per le unità della Marina Indonesiana. È prevista la consegna di 1 unità commerciale nei cantieri statunitensi del gruppo, presso i quali proseguono i programmi di costruzione delle Littoral Combat Ships per la US Coast Guard, delle unità per la Royal Saudi Navy e delle fregate FFG(X) per la US Navy.
Infine nel settore Offshore e Navi speciali, prosegue l’attività di diversificazione in nuove geografie e mercati per ampliare l’offerta di mezzi navali a supporto delle attività offshore, con forte focalizzazione sui segmenti principali della strategia di diversificazione (eolico offshore e pescherecci). È prevista la consegna nel 2022 di 8 unità, tra cui il trawler consegnato a Nergard nel mese di gennaio.
Un passaggio della nota di Fincantieri è dedicata ovviamente anche al conflitto russo-ucraino che “rappresenta un ulteriore forte elemento di instabilità a livello geopolitico, economico e sui mercati finanziari. Gli effetti macroeconomici di tale grave crisi – scrive l’azienda – dell’eventuale ulteriore limitazione agli spostamenti e al turismo, con possibili ricadute sul settore delle crociere, e delle sanzioni occidentali contro la Russia sono complessi e ancora difficili da stimare in termini di impatti alla catena del valore dell’economia mondiale e della politica internazionale”. L’azienda però precisa che “lo scenario geopolitico che si sta delineando può portare, tuttavia, nel medio termine, a una potenziale ricaduta positiva su tutto il settore della difesa a seguito di un possibile ulteriore incremento della spesa pubblica e del rilancio di un piano comune europeo”.
N.C.
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