Ad Augusta costerà 2,7 milioni di euro lo smontaggio di due gru portuali mai usate
Dopo averle pagate oltre 10 milioni e non averle mai impiegate perché guaste fin dal principio, la port authority siciliana dovrà ora demolire le gru commissionate nel 2014 per un terminal container mai esistito
![Porto Augusta – futuro terminal container](https://www.shippingitaly.it/wp-content/uploads/2020/11/Porto-Augusta-futuro-terminal-container.jpg)
Avrebbero dovuto essere il “braccio” (letteralmente) operativo del terminal container che anche Augusta – come tutti i porti italiani in quegli anni (e molti ancora oggi) voleva – e invece finiranno demolite senza mai essere utilizzate.
Stiamo parlando di due gru Paceco che l’Autorità Portuale siciliana si fece costruire – finanziando gli oltre 10 milioni di euro necessari con i fondi del programma Pon Reti e mobilità 2007-2013 – a partire dalla fine del 2013 come complemento al più articolato progetto “Adeguamento di un tratto di banchina del Porto Commerciale per l’attracco di mega navi containers ed attrezzaggio con gru a portale nel porto commerciale, I stralcio”, abbozzato nella stagione d’oro (presto tramontata) del transhipment anche in ragione di un presunto interessamento del vettore marittimo giapponese K-Line.
L’operazione relativa alle gru è ricostruita nel disciplinare della gara che l’Adsp del Mar di Sicilia Orientale (Augusta e Catania), erede dell’Autorità portuale, ha pubblicato, con scadenza il prossimo 5 aprile, per lo smontaggio delle medesime e la successiva messa a deposito dei componenti delle due gru, stanziando per la bisogna quasi 2,7 milioni di euro.
“Nel corso dei lavori di costruzione delle gru a portale nel Porto Commerciale di Augusta – ricostruisce il disciplinare – si sono verificati dei danneggiamenti nei bracci principali e, in esito a tali problematiche, è insorta una vertenza presso il Tribunale di Catania con il Consorzio Stabile Valori Scarl, titolare dell’appalto dei lavori di realizzazione”. Il contenzioso per accertare le responsabilità dell’inadempimento e del ritardo è ancora aperto, ma nel 2017 il contratto fra l’ente e il Consorzio venne risolto.
Poco dopo, “con la perizia tecnica del Ctu del Tribunale di Catania, Prof. Ing. Eugenio Guglielmino, depositata in data 05/11/2018” nell’ambito del suddetto contenzioso, “si acclarava la non riparabilità di tutte le strutture cassonate stagne delle predette gru a portale, salvo la completa sostituzione delle stesse”. Ora l’Adsp “nelle more della definizione del giudizio, intende procedere allo smontaggio delle gru a portale al fine di ripristinare l’operatività, in condizioni di sicurezza, dei piazzali e delle banchine attualmente occupate dalle medesime gru e da anni ormai inutili”.
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