Presentato il progetto di un nuovo deposito costiero di Gnl a Messina
Lo studio di fattibilità condotto dal Rina per l’Adsp dello Stretto stima per questo project financing 2 anni e mezzo di lavori e 90 milioni di euro di costi
L’autorità di sistema portuale dello Stretto ha presentato online il nuovo progetto per la costruzione di un nuovo deposito costiero di gas naturale liquefatto onshore e il relativo studio di fattibilità appena predisposto dal Rina.
L’impianto, composto da 10 serbatoi da 1.000 metri cubi di capacità di stoccaggio ciascuno, sorgerà in località San Filippo, in provincia di Messina, un’area scelta fra 14 location alternative perché considerata “più favorevole all’installazione del deposito e per le relative infrastrutture per la distribuzione via terra e via mare”. Il costo totale dell’opera è di 90,01 milioni di euro secondo le stime preliminari e il cronoprogramma prevede due anni e mezzo di lavori da dal momento della progettazione definitiva completata alla fase di startup.
Per il mercato dele autobotti il volume medio considerato per ogni singolo mezzo stradale è di 50 metri cubi, due sono le baie di carico in grado quindi di servire oltre 16 camion al giorno, i volumi massimi movimentati ammontano a circa 800 mc di Gnl al giorno e circa 250.000 mc in media all’anno. Tutto ciò significa oltre 460.000 rifornimenti di camion e auto all’anno.
Per il segmento delle bettoline, invece, per il quale il Rina stima un 50% dei volumi rispetto alle autobotti, si parla di circa 125.000 mc all’anno (2.400 alla settimana) considerando il volume utile di un serbatoio Gnl per nave medio essere pari a 500 mc. Complessivamente, dunque, l’impianto potrà permettere il bunkeraggio di oltre 250 navi all’anno.
L’approvvigionamento di Gnl al deposito all’anno (per un totale di 375.000 mc) avverrà attraverso una nave gasiera da 10.000 mc, ovvero circa 42 arrivi ogni 12 mesi (uno ogni 8/9 giorni).
Mario Mega, presidente della port authority dello Stretto di Messina, ha spiegato che “la necessità nasce dal fatto che nei porti dello Stretto si registrano ogni anno 2mila accosti nave; chiaramente c’è un intenso traffico di traghetti con corse ripetute nell’arco della stessa giornata e queste navi creano un impatto forte in atmosfera. Secondo una ricerca di alcuni fa il porto di Messina sembrerebbe essere uno dei più inquinati d’Italia e questo è legato alla tipologia di traffico che ci caratterizza. Abbiamo le necessità di avviare un percorso di decarbonizzazione del traffico marittimo, sia traghetti che navi da crociera e navi da carico”.
A proposito del chi, come e quando realizzerà questo deposito costiero, il vertice dell’Adsp dello Stretto ha precisato che, mentre per il cold ironing “al momento è emerso come ad oggi non sia possibile individuare ancora condizioni vantaggiose per cui un operatore possa essere interessato a investire per cui procederemo direttamente alla realizzazione dell’impianto, lo studio di prefattibilità ha dimostrato che per il deposito di Gnl ci sono le condizioni sia economiche che di importanza strategica a livello geopolitico” perché sorga con fondi privati, anche se non sarà un rigassificatore ma semplicemente un deposito per successivo trasferimento del Gnl per impiego nei trasporti stradali e marittimi.
Mega in conclusione ha detto: “Stiamo lavorando con tempi molto stretti per rispettare il timing concordato con il Mims e per questo abbiamo pubblicato già entro fine Marzo l’avviso pubblico per la raccolta delle manifestazioni d’interesse in modo da poter individuare il promotore del project financing che ci consentirà di individuare l’operatore che si farà carico della progettazione esecutivo e della realizzazione dell’impianto oltre che della successiva gestione”. L’Adsp ha anche chiesto che questo impianto possa utilizzare anche il bio-Gnl.
Negli anni scorsi aveva manifestato grande interesse per la realizzazione di un deposito costiera da circa 100 metri cubi a Tremestieri l’accoppiata Comet – Caronte&Tourist ma la stessa port authority messinese si era opposta esprimendo il proprio diniego e aggiudicando lo scorso novembre un primo round legale di fronte al Tar di Catania.
N.C.
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