Porto di Spezia di nuovo alle prese con la congestione da tir
Un guasto informatico ha esasperato una problematica, quella della movimentazione dei vuoti, che secondo Confartigianato Trasporti resta grave, in particolare al Lsct
Malgrado gli interventi ad hoc adottati recentemente dall’Autorità di Sistema Portuale, la situazione del ritiro dei container vuoti presso i terminal di La Spezia continua ad essere critica.
Particolarmente per quel che riguarda il La Spezia Container Terminal, come ha raccontato ieri Città della Spezia, nel riferire di una giornata particolarmente difficile anche a causa di un guasto nel sistema informatico del terminal. “Il problema è sempre lo stesso: gli operatori – ha spiega al quotidiano spezzino il presidente della locale sezione di Confartigianato Trasporti, Stefano Ciliento – sono costretti al ritiro in porto dei container Msc. La carenza di vuoti è un problema diffuso a livello mondiale, ma anche quando ci sono la situazione alla Spezia rimane assai difficile. Ringraziamo l’Autorità di sistema portuale per il tentativo di risoluzione del problema, ma purtroppo la situazione non è cambiata gran ché. Ieri l’assenza di vuoti Msc era diffusa in tutta Italia ma oggi che i contenitori sono arrivati non si capisce se la compagnia non riesca o non voglia portarli a Santo Stefano. È insostenibile per il nostro settore effettuare i trasporti per tutti i clienti che utilizzano la compagnia Msc: ogni giorno questi vengono dirottati senza un motivo valido da Santo Stefano al porto per il ritiro dei vuoti e questo comporta inquinamento, consumi, costi e ore di attesa, con il rischio concreto di perdere anche delle commesse, dato che una volta in porto tra la fila per entrare nello scalo e quella all’interno passano anche 4 ore. Il culmine si è registrato oggi, con il problema al sistema informatico che ha portato alcuni trasportato ad attendere dalle 7.30 alle 12.30. E perdere 5 ore per chi deve andare a Varese, Torino, Como… rischia di far perdere un’intera giornata di lavoro, e di conseguenza anche fatturato e guadagno, per i vettori e per le aziende”.
I meccanismi escogitati da Adsp per limitare le operazioni sui vuoti ai terminal ed incentivare l’uso del retroporto di Santo Stefano onde evitare afflussi di massa dei camionisti in porto e conseguenti attese estenuanti per i medesimi sono evidentemente da rifinire, tanto che secondo Ciliento occorrerebbe un nuovo ragionamento comune delle parti in causa per trovare una soluzione: “È capitato spesso che pur essendoci container vuoti a Santo Stefano il trasportatore venga indirizzato da Contrepair al porto per ritirarne uno, dovendo poi ritornare verso il retroporto per caricare. Così si fanno 20 chilometri al giorno in più, senza motivo. E poiché Msc è la compagnia che muove più volumi si può immaginare quale sia l’impatto di tutto ciò. Eppure tanti, a cominciare dal governo, indicano la strada dell’ecosostenibilità come quella maestra. Invece, qui, altro che green. I trasportatori che scaricano in porto sono ben contenti di ritirare i vuoti al terminal, ma non ha senso che chi si trova scarico a Santo Stefano debba andare sino alla Spezia senza un motivo valido, se non l’interesse della compagnia”.
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