Opere pubbliche ed extra-costi: il ministro Giovannini assicura adeguamenti
Intanto il Tar del Lazio ha accolto l’istanza cautelare presentata da Ance e da vari costruttori sul bando da 43 milioni per i lavori al porto di Fiumicino
Ancora un mese fa il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, aveva evidenziato pubblicamente in occasione dell’evento Let Expo il problema della difficoltà ad aggiudicare appalti pubblici per la costruzione di infrastrutture portuali perchè i valori di riferimento erano incoerenti rispetto ai rincari a cui si è assistito nel corso degli ultimi mesi.
“Stiamo fronteggiando un grande problema, perché i prezziari con cui sono state fatte le gare d’appalto non sono più reali. Ormai fronteggiami picchi incredibili. Il rischio è che ci troviamo di fronte a un ripensamento delle aziende che hanno vinto le gare d’appalto, ma già adesso ci sono gare che sono andate deserte. Credo sia necessario essere consapevoli di questo scenario, a provare ad affrontarlo in anticipo” erano state le parole del presidente dell’associazione che rappresenta le Autorità di sistema portuali italiane.
Ora una risposta a quell’appello sembra essere arrivata dal ministro delle Infarstrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che in un’intervista a Il Messaggero ha preannunciato che è allo studio un meccanismo per aggiornare al rialzo, ma anche al ribasso, i disalllineamenti fra i costi preventivati e le spese sostenute: “Il Governo ha detto chiaramente, e lo ha scritto nel Documento di economia e finanza, che verranno trovati i fondi per assorbire il picco dei prezzi delle materie prime, legato anche alla guerra, e al caro-energia”. Oltre a ciò ha spiegato che l’esecutivo sta lavorando “a un decreto specifico, da varare nella seconda metà di aprile”; “Ci sarà la possibilità di adeguare i prezzi per le gare i nessere e, soprattutto, per le prossime”. Giovannini ha poi aggiunto: “Abbiamo introdotto un meccanismo nuovo che copmensa di più le imprese per gli aumenti ma consente alla stazione appaltante di recuperare in caso di un’inversione di tendenza”. “I prezzi, lo ripeto, saranno adeguati, non vogliamo che le gare vadano deserte” ha dichiarato ancora il ministro.
Intanto il Tar del Lazio, nlel’ambito del primo stralcio dei lavori per il nuovo porto di Fiumicino, ha accolto l’istanza cautelare (fissando per la trattazione collegiale la camera di consiglio al 4 maggio prossimo) proposta da Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit, Consorzio Integra, Rcm Costruzioni, Sacchetti Verginio e Savarese Costruzoni sui lavori messi a gara dalla port authority laziale per quasi 43 milioni di euro. Un “valore incongruo” secondo i ricorrenti.
Il Tar, nell’accogliere l’istanza cautelare, ribadisce “il principio secondo cui nelle gare pubbliche la base d’asta, pur se non deve rispecchiare necessariamente i prezzi medi di mercato, non può esser fissata in modo arbitrario con conseguente alterazione della concorrenza” e che “la determinazione del prezzo a base di gara non può prescindere da una seria verifica, soprattutto nelle congiunture economiche sfavorevoli, della reale congruità rispetto alle prestazioni e ai costi per l’esecuzione dell’appalto”.
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