Santi: “Venezia fuori dai giochi per le crociere”
Il presidente di Federagenti non lesina critica per come è stata gestita l’esclusione delle grandi navi da Venezia Terminal Passeggeri
“I segnali sono inequivocabili: il mercato crocieristico nonostante la perdurante situazione di incertezza guarda al futuro con grande fiducia e lo fa in particolare in Mediterraneo; ma per la prima volta negli ultimi decenni lo fa con un convitato di pietra. Il Porto di Venezia”. Secondo il presidente di Federagenti, Alessandro Santi, le indicazioni che stanno trapelando dalla fiera Seatrade Cruise Global in corso a Miami, generalmente positive, forniscono la conferma di un’esclusione ormai in atto di Venezia dagli itinerari delle principali compagnie crocieristiche. Un’esclusione che “avrà sicuramente conseguenze sul sistema di tutto l’Adriatico nei prossimi anni” sostiene l’agente marittimo veneto.
“Con Venezia – afferma Santi – scompare l’home port iconico e più importante del Mediterraneo: come era annunciato la fase transitoria indicata dal Decreto Legge 103 che prevedeva azioni a favore della salvaguardia di Venezia e del lavoro non ha prodotto nulla di concreto. Nessuna delle due è andata a buon fine: la città è assalita dal turismo mordi e fuggi e la qualità e il valore aggiunto dei crocieristi organizzati e alto-spendenti è stato rapidamente sostituito, con fattori moltiplicativi enormi, da visitatori giornalieri, ‘addio al nubilato e celibato’ e raid alcolici. Con la conseguenza evidente di centinaia di lavoratori che attendono da mesi sostegni e le compagnie legittimamente in fuga”.
Lo sfogo di Santi prosegue : “Poco importa di chi sia la responsabilità del ritardo ma, se ad agosto dell’anno passato si fa una legge con tale nome e dopo 8 mesi nulla si è mosso qualcosa evidentemente non va. La programmazione su Venezia oggi la si riesce a fare di mese in mese e le navi con i loro passeggeri non possono aspettare la burocrazia italiana”. Analogo destino, ovvero un nulla di fatto secondo il presidente degli agenti marittimi italiani, è spettato al disegno di legge che, attraverso un concorso di idee, avrebbe dovuto fornire delle certezze sul futuro del porto crocieristico e container di Venezia. “L’iter si è bruscamente bloccato, con perdita di tempo e denaro, e conferma i tanti dubbi che erano stati sollevati sulla modalità del procedimento, che aveva trascurato colpevolmente anni di studi e di confronti tecnici avanzati, e purtroppo sancisce un’ulteriore perdita di credibilità del Sistema Paese” conclude la nota della federazione nazionale degli agenti marittimi.
Il commissario straordinario per le crociere a Venezia, nonché presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico settentrionale, Fulvio Di Blasio, è intervenuto a seguito della sentenza del Tar del Veneto che ha parzialmente accolto il ricorso presentato da Duferco e Dp Consulting sul progetto Venis cruise 2.0 per precisare che “non esiste correlazione tra la sentenza appena emessa dal Tar e gli interventi previsti dal decreto legge del 2021 sugli approdi temporanei a Marghera. La sentenza annulla parzialmente gli atti di gara del concorso di idee per le soluzioni definitive per la crocieristica a Venezia, nella parte in cui gli atti si riferiscono alla localizzazione di punti di attracco al di fuori delle acque protette. Rispetto alla sentenza Tar stiamo valutando, sotto tutti gli aspetti, le soluzioni più opportune a salvaguardia dell’interesse pubblico e del futuro della crocieristica veneziana”.
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