A Ravenna colpo di scena sul progetto Hub
L’Adsp cambia collocazione all’impianto di trattamento fanghi: gara d’appalto da rifare, ma “i tempi del Pnrr saranno rispettati”
Con la Fase I del progetto partita e il primo stralcio della fase II in aggiudicazione, il progetto Hub di Ravenna – il megaintervento di dragaggio del porto di Ravenna – cambia improvvisamente fisionomia.
Nei giorni scorsi, infatti, l’Autorità di Sistema Portuale dello scalo romagnolo ha incaricato con affidamento diretto per 75mila euro la società di ingegneria trevigiana Pool Engineering di una modifica del progetto relativo al secondo stralcio della Fase II, la realizzazione vale a dire dell’impianto di trattamento dei fanghi dragati, “per prevederne – si legge nella relativa delibera – una diversa collocazione geografica e renderlo idoneo ad un appalto integrato nell’ambito di quanto previsto dal PNRR-PNC”.
Nel documento non c’è altro, ma a SHIPPING ITALY l’ente guidato da Daniele Rossi fa sapere che le motivazioni dell’abbandono della collocazione in Piallassa Piomboni “sono in parte derivanti dalle esigenze di dedicare ad attività portuali tipiche l’area che era stata individuata, che dispone di banchina per realizzare nuovo terminal dei quali c’è molta richiesta nel porto, ed in parte derivano dal completamento dell’ingegneria dell’impianto, che ha evidenziato la necessità di maggiori spazi per l’insediamento dell’impianto stesso (erano previsti circa 100mila mq, ndr) e di un accesso stradale più efficiente per la movimentazione dei camion che dovranno trasportare la sabbia in cava dopo il trattamento”.
Per la realizzazione (e la gestione dell’impianto per 20 anni), però, Adsp aveva nell’autunno 2021 avviato una procedura di gara per un project financing del valore di 155 milioni di euro, che aveva già portato, per ammissione dello stesso Rossi, alla formulazione di offerte. Anche perché il progetto del nuovo impianto, che comprende la realizzazione di una vasca di colmata provvisoria per il contenimento dei fanghi prima del trattamento, è funzionale alla Fase II dell’Hub, il cui inizio lavori (di dragaggio) è fissato per settembre 2023: “Infatti – si legge nella documentazione di progetto – la Stazione appaltante non ha attualmente disponibilità di casse di colmata per stoccare il materiale dragato, poiché queste sono già state assegnate, per il loro riempimento, al progetto di Hub Portuale Fase I attualmente in esecuzione”.
I tempi quindi stringono perché, sebbene risulti ancora aperta, è l’Adsp a confermare che “la gara d’appalto dovrà essere rifatta”, e perché, pur preservando “la validità delle prescrizioni ottenute con la procedura regionale di scoping”, la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale è interamente da farsi (“sarà avviata sul progetto definitivo”). Il tutto – burocrazia, gara e lavori – in 14 mesi, dato che tanto i dragaggi della Fase II quanto l’impianto beneficiano di finanziamenti del fondo complementare al Pnrr (per 85 e 45 milioni di euro rispettivamente), come noto condizionati al rispetto della tempistica.
L’Adsp, però, si dimostra ottimista: “I tempi prescritti dal Pnrr saranno rispettati”.
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