Derrick prevale ancora su Spinelli sul deposito container all’aeroporto di Genova
Nemmeno il Consiglio di Stato dà soddisfazione al gruppo logistico sulla presunta illegittimità della subconcessione della società di Dellepiane, Schenone e Negri
Con ogni probabilità Derrick potrà continuare ad occupare i 24mila mq del deposito container gestito in prossimità dell’Aeroporto di Genova fino alla scadenza della propria concessione, prevista a fine anno.
Lo si evince dall’odierna pronuncia del Consiglio di Stato che ha valutato improcedibile un appello al riguardo del gruppo Spinelli. Quest’ultimo chiedeva l’annullamento della sentenza con cui il Tar nel 2019 aveva ne respinto il ricorso contro concessione e proroghe dell’area in uso a Derrick, società facente capo alla Contrepeair guidata da Filippo Dellepiane e alla Bolzaneto Container Terminal (joint venture fra la Finsea della famiglia Negri e la Il Investimenti di Giulio Schenone).
L’oggetto del contendere è un’area che l’Aeroporto ha in concessione dall’Autorità di Sistema Portuale (suo azionista di riferimento) e che nel 2013, previo “protocollo d’intesa” fra enti locali e soggetti interessati, fu assentita a Derrick a compensazione della rinuncia ad alcuni spazi extraportuali necessari per i cantieri del terzo valico. Nel 2019 Spinelli impugnò quell’assentimento “eccezionale, “temporaneo” e senza gara, e le proroghe (ultima delle quali quella che fissa la scadenza a fine 2019). Il Tar, però, come anticipato, dichiarò il ricorso – ricostruisce oggi il Consiglio di Stato – “irricevibile per tardività con riferimento alla concessione originaria” mentre “con riferimento alle proroghe il ricorso è stato respinto perché la concessione (o subconcessione) effettuata da Aeroporti di Genova a Derrick non era soggetta a vincoli di evidenza pubblica, trattandosi di attività d’impresa”.
L’appello, come detto, è stato però dichiarato improcedibile, sebbene durante la causa Derrick abbia prodotto in atti l’ulteriore proroga (a tutto il 2022) ottenuta da Aeroporto nell’aprile 2021. Anzi proprio per questa ragione, ad ulteriore beffa per Spinelli.
Il Consiglio di Stato, infatti, ha evidenziato come “non risulta che gli atti determinativi di tale ulteriore proroga siano stati impugnati con autonomo ricorso in primo grado” da parte di Spinelli e come, quindi, “l’appello (riguardante le precedenti proroghe, ndr) sarebbe privo di utilità per l’appellante, posto che la contestata subconcessione sarebbe comunque efficace per effetto dell’ulteriore proroga, non essendo tale ulteriore proroga stata impugnata in giudizio”.
Da qui il verdetto di improcedibilità, con l’ulteriore evidenziazione, quanto all’inammissibilità eccepita da Derrick, che “è mancata (da parte di Spinelli, ndr) la dimostrazione della necessità di utilizzare aree ulteriori rispetto a quelle sulle quali Spinelli ha ottenuto la concessione. Con ciò è mancata la dimostrazione dell’interesse alla proposizione del ricorso di primo grado”.
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