Celebrati i 75 anni di Fedespedi. Moretto: “Uno dei trienni più difficili della storia”
Il presidente di Clecat nel suo breve discorso ha parlato di una “guerra” in atto fra spedizionieri e compagnie di navigazione
Venezia – La Federazione nazionale delle imprese di spedizioni (Fedespedi) ha celebrato, in ritardo di un anno causa Covid, i suoi 75 anni dalla fondazione avvenuta l’11 Giugno del 1946. Almeno 150 sono stati gli invitati che hanno preso parte alla cena di gala organizzata a Venezia presso l’hotel Molino Stucky con vari ospiti d’onore fra cui i presidenti dell’associazione mondiale degli spedizionieri Fiata e l’omologa europea Clecat.
“La pandemia ci ha dato la possibilità di far sapere anche al grande pubblico chi siamo e cosa facciamo” ha affermato la presidente uscente Silvia Moretto, secondo la quale questi 75 anni sono “un nuovo punto di partenza” e aggiungendo come “ogni anno l’asticella si alzi sempre di più” per la categoria. L’amministratore delegato della casa di spedizioni D.B. Group è giunta al termine di un mandato particolarmente impegnativo e non lo nasconde parlando di “uno dei trienni più difficili della storia di Fedespedi”. Le ragioni sono note e molteplici ma due spiccano su tutte: le criticità logistiche degli ultimi due anni conseguenti allo scoppio della pandemia e il crescente dualismo con i vettori, soprattutto quelli marittimi attivi nel trasporto di carichi containerizzati, per il caro-noli.
Non è un caso che il presidente di Clecat, Willem van der Schalk, abbia parlato di “una guerra in atto fra spedizionieri e shipping lines” sottolineando il fatto che “inspiegabilmente” i politici a Bruxelles “sembrano interessati sostenere più gli asset” (le navi) che le altre società attive sul mercato, fra cui appunto gli spedizionieri e in generale i caricatori.
Nel corso dell’assemblea intitolata “Ispirati da un mondo che cambia”, oltre alla presidente Silvia Moretto, interverranno fra gli altri il ministro Enrico Giovannini (Mims), Fulvio Lino di Blasio (Adsp Mar Adriatico Settentrionale), Guido Nicolini (Confetra), Olaf Merk (Oecd), Alessandro Panaro (Srm), Marco Campomenosi (Parlamento europeo) e Zeno D’Agostino (Espo).
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