Continuano a salire il costo e l’incidenza dei bunker surcharge sulle spedizioni
Secondo Xeneta dall’inizio dell’anno i sovrapprezzi sono saliti del 50% anche per efeftto dello scoppio della guerra in Ucraina
La società norvegese di analisi e ricerche di mercato Xeneta ha fatto sapere che l’aumento dei prezzi del greggio seguito all’invasione russa dell’Ucraina è ben visibile nei bunker surcharge applicate dalle compagnie di navigazione. In tutte le rotte commerciali, gli aumenti per il carburante sono cresciuti di quasi il 50%, raggiungendo quasi 600 dollari Usa per Feu, ovvero per ogni container da 40 piedi. Questi supplementi – specifica la società – derivano dagli aumenti di tutti gli oneri relativi ai bunker, compresi, ma non solo, il Baf (il fattore di correzione per il costo del carburante), il fuel recovery chargers, l’Imo 2020 e le aree Seca.
In alcuni traffici, come quello tra Estremo Oriente e costa occidentale degli Stati Uniti, l’aumento dei bunker surcharge è stato ancora maggiore, passando da 540 dollari per Feu nel gennaio 2022 a 1.150 dollari per Feu a metà maggio: più di un raddoppio in soli 4 mesi e mezzo. Rispetto al costo del nolo, va notato che l’incidenza del supplemento carburante sul costo totale della spedizione è salita al 13%, rispetto al 3% di inizio anno. Ciò è dovuto al raddoppio del sovrapprezzo del carburante e al calo di quasi il 23% della rata di nolo base media dall’inizio dell’anno.
Sulla costa orientale degli Stati Uniti, il sovrapprezzo carburante rappresenta per larga parte la tariffa complessiva, con un aumento del 14% a metà maggio (partendo da un 5% ad inizio anno), con una media di 1.450 dollari per Feu, rispetto ai 650 dollari di inizio gennaio. La maggiore distanza di navigazione è la ragione che spiega l’aumento leggermente superiore di questo sovraprezzo rispetto alla Costa Occidentale: un aumento quindi del 122% per la Costa Orientale rispetto al 117% per la Costa Occidentale che rappresentano rispettivamente il 16% e il 13% della tariffa totale.
I supplementi per il carburante sui traffici backhaul (viaggi di ritorno) sono aumentati ancora di più rispetto ai fronthaul: dall’inizio dell’anno sono aumentati del 245% dalla costa occidentale degli Stati Uniti verso l’Estremo Oriente e del 128% dalla costa orientale. Nonostante questi forti aumenti, rimangono sempre una frazione dei sovrapprezzi del carburante sul fronthaul: rispettivamente 190 e 200 dollari per Feu.
Xeneta conclude la sua analisi spiegando che, poiché i prezzi del bunker permangono elevati, risulta improbabile che questi supplementi scendano a breve, in alcuni casi addirittura i caricatori si troveranno ad applicare supplementi ancora più elevati. Nel caso invece i sovrapprezzi dovessero rimanere invariati, è probabile che continuino a rappresentare una quota crescente della tariffa totale, dato che le rate spot risultano in lieve calo in tutti i settori.
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