La comunità portuale spezzina si ribella a Sommariva sull’autotrasporto container
I terminalisti guidano la fronda dell’organismo di partenariato per bocciare l’ordinanza dell’Adsp sui livelli di servizio di resa dei contenitori. Trasportounito attacca anche il Ministero
La sperimentazione è terminata e l’ordinanza non sarà adottata. È questo in sintesi il messaggio che il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di la Spezia Mario Sommariva ha inviato ieri ai rappresentanti delle associazioni di autotrasporto (Anita, Assotir, Confartigianato Trasporti, Cna-Fita e TrasportoUnito) con riferimento ai provvedimenti che l’ente aveva assunto nei mesi scorsi per tentare di alleviare il problema sempre più frequente e grave dei fenomeni di congestione ai gate portuali.
Una criticità divenuta sempre più pressante in tutti i porti specializzati nel traffico di contenitori negli ultimi anni, esacerbata da blank sailing, congestione dei piazzali, e altre disfunzioni legate alla pandemia di coronavirus e causa dell’esasperazione in primis degli autotrasportatori, vittime al manifestarsi di tali fenomeni, di intasamenti e allungamento delle operazioni di carico/scarico dei container.
Da quasi un anno Sommariva, fra i primi in Italia, ha cercato di porvi rimedio, introducendo in via sperimentale alcuni paletti, soprattutto in capo ai terminal, per definire livelli minimi di servizi. Passati dieci mesi, però, l’organismo di partenariato dell’Adsp ha bocciato tale strumento e Sommariva, malgrado la legge attribuisca all’organismo solo “funzioni consultive di partenariato economico sociale” in ordine “alla determinazione dei livelli dei servizi resi nell’ambito del sistema portuale suscettibili di incidere sulla complessiva funzionalità ed operatività del porto”, ha preferito desistere e chiudere la sperimentazione.
Per il momento l’Adsp non ha fornito il verbale di votazione. Secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY a votare contro sarebbero stati i rappresentanti delle associazioni terminalistiche Assiterminal e Fise Uniport (Alfredo Scalisi e Federico Barbera) e degli armatori Assarmatori (Luigi Merlo) , mentre si sarebbero astenuti gli spedizionieri di Fedespedi (Andrea Fontana), i rappresentanti dei lavoratori presenti (Antonio Carro e Marco Furletti di Fit Cisl e Uiltrasporti, assente Filt Cgil) e quello di Confcommercio (Salvatore Avena). Assenti i rappresentanti di Confitarma (Gianluca Agostinelli e il sostituto Danilo Ricci), contrari o astenuti invece Confindustria (Paolo Bertetti), operatori logistici di Assiterminal e Assologistica (Mario Durando e Stefano Morelli), operatori di manovra di Agens (Gianfranco Gaido), spedizionieri doganali Anasped (Bruno Pisano), operatori ferroviari di Fercargo (Fabrizio Filippi), agenti marittimi di Federagenti (Giorgio Bucchioni) e tutti i membri di Carrara salvo il rappresentante di Federagenti Andrea Ghirlanda, a favore.
Quel che è certo è che il voto a favore dell’ordinanza di Andrea Ardito (Anita) per l’autotrasporto e dello stesso Sommariva non sono bastati a ribaltare l’esito di un’aperta opposizione di buona parte del cluster portuale a Sommariva, che probabilmnete non per caso venerdì scorso, nel pomeriggio del giorno in cui si è tenuta la votazione, ha marcato visita al convegno organizzato da Confindustria sul porto spezzino.
Durissima la reazione degli autotrasportatori: “Una scelta irresponsabile che blocca il tentativo concreto di migliorare l’operatività dei camion nel porto, riducendo al contempo gli enormi extra costi di attese e code che quotidianamente devono subire le imprese di autotrasporto, senza dimenticare gli insopportabili disagi a cui devono assoggettarsi gli autisti. Ancor più grave è che dicendo di no all’ordinanza gli operatori hanno bloccato un’azione utile anche per le capacità dei servizi portuali alla merce e quindi di rafforzamento della competitività dell’intero scalo. Forse, però, è proprio la volontà di mantenere lo status quo, a dispetto dell’intera città e del rispetto di tutti gli operatori della filiera logistica, che chi ha votato contro ha voluto sottolineare”.
Giuseppe Tagnocchetti di Trasportounito ha rincarato ulteriormente la nota unitaria delle associazioni, stigmatizzando “un’altra piccola ma significativa sconfitta dello Stato” e denunciando il “silenzio assordante del Ministero competente, che da mesi ignora la richiesta dei sottoscrittori del cosiddetto ‘accordo-contenitori’ di convocare un tavolo allargato a terminalisti e Adsp per affrontare il tema del congestionamento dei gate. Il Mims invece si è limitato a chiedere alle Adsp di fornirgli i tempi medi delle operazioni, salvo però abbandonare l’unico presidente che si era davvero adoperato in tal senso”.
A.M.
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