Gli operatori spezzini spiegano il loro no all’ordinanza sull’autotrasporto container
“Intervenire sulle cause che originano il problema e non a limitarsi a sanzionarne gli effetti”
Gli operatori del porto della Spezia (terminalisti, armatori, agenti, marittimi, spedizionieri e doganalisti) rappresentati nel tavolo di partenariato dell’Adsp del Mar Ligure Orientale hanno voluto chiarire la loro bocciatura dell’ordinanza relativa all’accesso dei mezzi pesanti nello scalo e all’introduzione dei livelli di servizio del sistema portuale.
La nota precisa quanto segue.
“Gli operatori hanno ribadito più volte e in più occasioni la piena adesione a scelte che permettano la regolazione degli accessi in porto dei mezzi pesanti e l’introduzione dei livelli di servizi, affermando che questi provvedimenti sono a favore dell’efficienza dell’intera catena logistico-portuale” è la premessa.
“Dopo la sperimentazione della prima ordinanza, introdotta alcuni mesa fa” aggiungono, “gli operatori hanno chiesto un tavolo tecnico, formato da tutti i portatori di interesse (stakeholders) per analizzare e condividere le ragioni del verificarsi di momenti di congestione all’ingresso del porto e individuare soluzioni di processo e di gestione, le quali applicate e seguite da tutti gli attori avrebbero individuato nuovi e innovativi flussi volti a migliorare l’intero processo, ritenendo che prima di adottare un ordinanza regolatoria definitiva sarebbe stato più utile e corretto capire a monte le ragioni del traffico eccessivo, gli orari e le giornate più critiche. L’indicazione in sintesi era ed è quella di intervenire sulle cause che originano il problema e non a limitarsi a sanzionarne gli effetti”.
Più nello specifico “è stato segnalato che l’ordinanza individua solo nei terminal la responsabilità delle dette congestioni all’ingresso del porto, questione invece che, vista dagli operatori, è da ricondurre a una corresponsabilità fra i tanti che concorrono alla partenza e all’arrivo delle merci, ragione per cui sarebbe stato opportuno un coinvolgimento nel tavolo tecnico di tutti gli attori pubblici e privati”.
Gli operatori spezzini ricordano inoltre che “nel porto sono in corso i lavori di esecuzione dell’investimento del ridisegno della stazione marittima e degli ampliamenti delle aree portuali, motivo per cui è stata invitata la Adsp a rivedere i tempi di approvazione rinviando l’introduzione del provvedimento, in attesa di capire come sarebbero cambiati realmente i flussi dei traffici e quindi i conseguenti accessi al porto mercantile, in assenza di uno studio di viabilità delle aree portuali”.
Oltre a ciò “è stato ritenuto che l’inserimento di penalità o premialità nell’ordinanza a carico di un solo soggetto portuale non avrebbe tenuto conto dei molteplici aspetti operativi e di tutti i soggetti interessati che concorrono alle operazioni di accesso dei mezzi pesanti in porto. Di fronte a queste valutazioni, riteniamo non corretto comunicare letture parziali su quanto accaduto, come riteniamo sbagliato accendere tensioni su problemi che sono evidenti a tutti gli operatori portuali e della logistica”.
In conclusione agenti, spedizionieri, terminalisti e doganalisti esprimono “rammarico” per non aver compreso le ragioni delle proprie istanze, “esclusivamente rivolte a definire un provvedimento più efficace e risolutivo e tutte improntate a salvaguardia dell’efficienza e delle operatività portuali, istanze che vanno nell’assunzione di una piena responsabilità a favore del nostro porto”.
Gli operatori della comunità portuale rispediscono al mittente l’idea di voler mantenere uno status quo. “Restiamo come sempre a completa disposizione per trovare insieme e in una logica condivisa tutte le soluzioni ai problemi che vadano nella direzione di una maggiore efficienza e di una necessaria e fondamentale armonia con la comunità cittadina” è la conclusione della nota.
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