“Mancano i marittimi italiani? Colpa degli armatori”
Un direttore di macchina attribuisce le responsabilità della carenza di personale di bordo alle politiche, anche retributive, messe in atto dalle compagnie negli ultimi decenni
Riceviamo e pubblichiamo questo contributo di Tommaso Capobianco, già direttore di macchina, in relazione all’articolo in cui la nostra testata dava conto degli allarmi sulla carenza di personale su navi passeggeri lanciati da Aldo Negri (Ichnusa Lines), Stefano Messina (Ignazio Messina & C.), Achille Onorato (Moby) e Matteo Della Valle (Grandi Navi Veloci).
“Premetto che lo scrivente è un Direttore di Macchina che ha lasciato il lavoro per pensionamento da poco più di un anno
Scrivo riguardo all’articolo Allarme marittimi “Sempre più difficile trovare personale” in quanto per gli armatori è facile lamentarsi ma per anni non hanno fatto niente per ovviare a questo con una politica miope mirata solamente al risparmio.
La mia carriera, negli ultimi anni, si è svolta su rimorchiatori d’altura e su questo mi baserò.
Per anni si è assistito alla mancanza di Allievi di Coperta e di Macchina sulle navi confidando nella possibilità di assumere stranieri di varie nazionalità, a buon mercato, rendendo la vita a bordo ingestibile ed insopportabile. Inoltre, ormai, gli stipendi sono a livelli da fame, sono circa vent’anni che sono fermi al palo, e, realmente, spesso a tante figure lavorative conviene rimanere a terra.
Riguardo agli allievi, personalmente mi sono trovato in situazioni grottesche e lo spiego entrando nei particolari:
Rimorchiatore d’altura potenza quasi 8.000 hp. Equipaggio composto di 7 persone (Comandante. Direttore di Macchina, 1° Ufficiale di Coperta, 2° Ufficiale di Macchina, Marinaio, Cuoco, Allievo Ufficiale di Macchina).
Come vede l’equipaggio era molto ristretto ed il grottesco si aveva quando, e questo succedeva quasi giornalmente, mi veniva richiesto di mandare l’allievo ad aiutare il marinaio ed il cuoco per lavori in coperta. Parliamo spesso di lavori di movimentazione cavi con la sua pericolosità. Inoltre, a volte mi veniva richiesto anche il 2° Ufficiale di Macchina.
Parliamo di persone che non hanno la minima preparazione a certi lavori e calcoliamo che un Allievo di Macchina ha uno stipendio di 650 euro mensili.
Praticamente la politica era quella di levare un marinaio e mettere l’allievo, che costa meno.
Tra un anno questo allievo potrà fare il terzo macchinista?
Non ci lamentiamo se i giovani non vogliono più andare in mare ma a questi prezzi ed in queste situazioni, ai miei tempi, non ci sarei neanche andato io.
Ed ora gli armatori piangono; perché non si rendono conto di come hanno trattato e continuano a trattare i loro equipaggi?”
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