Divergenze parallele permangono su servizi ancillari ed “europeizzazione” del Registro Internazionale
I sindacati confederali, Confitarma e Assarmatori firmano una lettera congiunta a Giovannini, ma Filt e Uiltrasporti le danno un significato opposto a quello attribuitole da Fit e associazione di Confcommercio. Rimane in silenzio Confitarma
Fra pochi giorni saranno passati due anni da quando la Commissione europea chiese, onde confermarne l’autorizzazione, che l’Italia modificasse la sua normativa sul Registro Internazionale, ma le acque nostrane paiono ancora torbide e agitate.
Come è noto, il Governo arrivò a fine marzo a predisporre una bozza destinata ad andare all’esame del Consiglio dei Ministri e da lì in Gazzetta Ufficiale. Altrettanto noto è che su quel testo, in particolare su un articolo che disciplina il regime fiscale cui assoggettare le “attività diverse da quelle principali derivanti da attività di trasporto marittimo”, effettuate con la nave iscritte in Registro Internazionale, si è scatenata una rumorosa canea, causa presumibile della frenata all’iter voluta dal ministro competente Enrico Giovannini.
Mentre si diffondeva il rumor di un imminente ritorno del Governo sulla materia, ieri alcune delle sigle protagoniste hanno firmato una lettera congiunta indirizzata a Giovannini. Si ricordano i benefici effetti occupazionali del Registro e la necessità di “preservare tale regime”, si dice che l’armonizzazione alle condizioni chieste da Bruxelles non debba “costituire un rischio di alterazione della concorrenza nei settori e nei mercati dei servizi della logistica portuale e terrestre o infrastrutturale contigui alla navigazione”, ma anche che “ogni ritardo nell’armonizzazione di questo importantissimo strumento (…) mette a repentaglio la tenuta del sistema”.
Il testo appare fumoso ma per una piena valutazione lasciamo la possibilità ai lettori di esaminarlo per intero (pubblicandolo qui). Ma l’intento apparente che sarebbe legittimo attribuire all’iniziativa di una lettera congiunta – richiesta di un incontro al ministro onde esporgli una posizione comune sul tema – vacilla di fronte alla domanda posta ad ognuno dei firmatari: “Se il ministro Giovannini vi dicesse che il testo rimane quello della bozza circolata a marzo e che andrà in Consiglio dei ministri nelle prossime ore, approvereste?”.
Qui la pretesa comunione d’intenti si perde: “Il testo di marzo va integrato con clausole che scongiurino la perdita di concorrenza” dice Uiltrasporti, cui fa grossomodo eco Filt Cgil dicendo: “Il testo così come è – non ci risulta sia stato modificato – non va bene. D’accordo l’obbligo di recepire le indicazioni europee, ma non con forme di dumping sul lavoro in banchina”. Insomma, per Filt e Uiltrasporti il messaggio della lettera a Giovannini è che “il testo del decreto va modificato”.
“Il testo va bene come è stato scritto dal Governo, l’invito a Giovannini è a procedere prima che il ritardo accumulato metta a rischio l’approvazione sull’intero Registro Internazionale” spiegano invece da Fit Cisl, che appare sulla stessa linea di Assarmatori: “Tutto è perfettibile, ma l’urgenza è che si proceda con l’approvazione del testo varato dal Governo”. Confitarma, a completare il quadro, si trincera dietro al silenzio.
Se e quando Giovannini accoglierà la richiesta di “incontro urgente” sarà interessante capire quale posizione unitaria (se esiste) verrà posta sul tavolo della discussione.
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