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Fit for 55: gli armatori esultano per la bocciatura europea all’applicazione dell’Emission trading scheme
Rispedita alla commissione Ambiente la proposta che secondo Assarmatori e Alis avrebbe penalizzato i trasporti marittimi nel Mediterraneo
La riunione plenaria dell’Europarlamento ha appena votato contro il rapporto sulla riforma del mercato europeo Ets (Emission trading scheme) firmato da Peter Liese (Ppe – Germania) e quindi il rapporto tornerà alla commissione Ambiente. Troppi i punti controversi che hanno diviso la maggioranza: in particolare alcuni degli articoli previsti, come quello che includono inceneritori e termovalorizzatori e trasporto marittimo nel sistema, sono considerati da rivedere.
A questo punto un riesame della proposta a Strasburgo potrebbe non arrivare prima di settembre.
La gradualità nella eliminazione delle quote di emissioni gratuite di cui beneficia la grande industria europea è stato il punto di rottura della maggioranza dell’Europarlamento sulla riforma dell’Ets secondo quanto spiegato dal presidente della commissione Ambiente, Pascal Canfin, ai giornalisti.
Secondo quanto riportano le agenzie di stampa “la rottura c’è stata sulla data finale di eliminazione delle quote gratuite; il compromesso di Renew con gli S&D prevedeva il periodo 2026-32 e avevamo previsto che passasse ma è stato bocciato da 11 europarlamentari” ha spiegato il politico francese Canfin.
È passato invece l’emendamento del Ppe che individuava il periodo di transizione nel 2028-34, una specie di linea rossa per Verdi, Socialisti e sinistra che quindi nel voto finale si sono espressi contro tutta la riforma. “Solo Ppe e Renew hanno votato a favore del testo finale” mentre sinistra e destra dell’emiciclo “per motivi diversi hanno votato contro” ribaltando la maggioranza, ha aggiunto l’eurodeputato. “I voti su fondo sociale per il clima e la carbon tax alle frontiere sono stati rinviati alla commissione Ambiente – ha concluso Canfin – perché molto collegati alla riforma dell’Ets, su cui inizieremo subito a negoziare per trovare una soluzione”.
Negli ultimi mesi diverse associazioni di categoria italiane del trasporto marittimo avevano sollevato il tema di un rischio di distorsione della concorrenza. “Puniscono chi non usa carburanti ‘che non esistono’ e favoriscono i porti extra europei. La Ue sta sbagliando strada, le norme sullo shipping del pacchetto Fit for 55, quelle per abbattere le emissioni delle navi, non aiuteranno l’ambiente e affosseranno l’economia” aveva detto il presidente di Assarmatori, Stefano Messina già lo scorso novembre. “Lo shipping internazionale che attualmente scala i porti europei cercherà di eludere le nuove imposizioni evitando di toccare i porti europei e scalando invece gli hub già esistenti ai confini dell’Europa o di quelli – numerosi – in corso di realizzazione, ad esempio in Nord Africa sulla sponda sud del Mediterraneo” aveva aggiunto l’armatore genovese entrando nello specifico del problema.
Dopo il ‘rinvio’ di Strasburgo immediate sono arrivate le reazioni anche in Italia. “Alis apprende con soddisfazione l’esito della Plenaria del Parlamento Europeo di oggi che, in linea con quanto da noi pubblicamente dichiarato nelle ultime settimane, ha bocciato la proposta della Commissione Europea relativa al sistema Ets contenuto nel Pacchetto climatico Fit for 55, e ne ha approvato il ritorno in Commissione Ambiente” ha detto il presidente Guido Grimaldi. “La nostra posizione contraria è stata sempre chiara rispetto a questo nuovo sistema di tassazione, dal momento che rappresenterebbe nel trasporto marittimo un serio problema per le compagnie armatoriali, con il concreto rischio di chiusura di alcune linee di autostrade del mare e di aumento dei costi operativi per le aziende nonché dei prezzi di alcuni collegamenti con le isole a danno della continuità territoriale”. L’auspicio dell’Associazione logistica per l’intermodalità sostenibile presieduta da Grimaldi è che “i prossimi lavori autunnali della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo confermino l’esclusione dal sistema Ets delle ‘Autostrade del Mare’ e delle linee di cabotaggio insulare, che collegano le isole in Italia e in tutta Europa, continuando a sostenere le imprese nel percorso di sostenibilità economica e ambientale”.