Visco (Carmelo Noli): “Taglio delle emissioni e flessibilità le prossime sfide per i rimorchiatori”
Intervista al numero uno della società savonese che spiega quale sarà la rotta da seguire per essere ancora più competitivi
La società Carmelo Noli, a qualche mese di distanza dal rinnovo della concessione per operare il servizio di rimorchio portuale negli scali di Savona e Vado Ligure e a quasi tre anni di distanza (ritardo causa Covid) dal giorno in cui ha compiuto 100 anni, he organizzato un evento presso il Palacrociere per celebrare il suo primo secolo di vita.
Per l’occasione l’amministratore delegato Paolo Visco ha concesso a SHIPPING ITALY un’intervista esclusiva nella quale ha esaminato il recente passato e il prossimo futuro della società, nonché, più in generale, l’evoluzione dell’attività di rimorchio portuale.
Dott. Visco perché un evento pubblico e perchè in questo momento?
“La Carmelo Noli nel 2019 ha compiuto esattamente 100 anni di vita. Era già da un po’ che avevamo deciso di festeggiare con un evento degno dell’importanza di questo bel traguardo. Purtroppo a causa del covid abbiamo dovuto rinviarlo più volte, ma sono estremamente felice che alla fine ce l’abbiamo fatta. Sono rimasto felicemente toccato da tutte le manifestazioni di stima e di affetto ricevute dagli amici del cluster portuale e marittimo che hanno accettato calorosamente il nostro invito e che ringrazio ancora per il successo di questa bella festa.”
Quanto e come è cambiato il rimorchio portuale negli ultimi anni?
“Ovviamente dipende da quanto indietro si vuole andare, e da che prospettiva si vede il settore. Non andando troppo in là con gli anni, a livello tecnologico l’ultima vera rivoluzione è avvenuta con i rimorchiatori di tipo azimutale. In questo siamo stati dei pionieri in quanto già nei primi anni novanta siamo stati tra i primi operatori ad introdurli in Italia. Negli ultimi anni i progressi tecnologici si sono concentrati prima in una progressiva crescita della potenza, e poi una riduzione dell’impatto ambientale unita una raccolta importante di dati che permettono di misurare le prestazioni. La vera prossima rivoluzione sarà però nei prossimi anni, quando dovremo scegliere la migliore soluzione per un taglio sostanziale se non addirittura totale delle emissioni di gas serra.
Su questo campo per il momento le poche opzioni disponibili personalmente non mi sembrano sufficientemente convincenti. Potrebbero diventarlo se supportate dal PNRR, che però limitando i suoi contributi alle sole costruzioni europee restringe troppo il mercato ed esclude le poche soluzioni oggi potenzialmente competitive.”
Non sono in atto però solo cambiamenti tecnologici, non è vero?
“Anche a livello di business il rimorchio portuale sta cambiando. In Italia, dove si è giustamente scelto di mantenere il settore fortemente regolato, negli ultimi anni le regole sono comunque molto cambiate. Già dal 2014 le concessioni per svolgere la nostra attività sono state rilasciate solo dopo gare internazionali, e nel 2019 le norme sono state ulteriormente aggiornate ed hanno reso la competizione ancora più dura. Tra l’altro la Carmelo Noli è stata per l’appunto la prima azienda in Italia ad aggiudicarsi una concessione con queste nuove regole, in una gara contesa da aziende di dimensione mondiale e con flotte di centinaia di rimorchiatori. Non è stata una vittoria facile, abbiamo vinto a fronte di sacrifici che abbiamo fatto per proseguire la nostra attività a Savona, e che ci vedrà protagonisti per i prossimi 15 anni. Lo abbiamo fatto perché crediamo in questo porto, ma sappiamo che abbiamo l’esigenza di diventare ancora più competitivi, e probabilmente dovremo cambiare il nostro modo di lavorare, andando a trovare anche formule organizzative più in linea con quanto accade nel resto dell’Europa. Resto comunque positivo e sono del resto estremamente felice di questo risultato che ci ha dato un motivo in più per festeggiare!”
Savona e Vado stanno dando segnali di crescita nel traffico marittimo?
“Oggi siamo in un periodo in cui i segnali che percepiamo sono molto difficili da decifrare. Siamo passati da una crisi pandemica ad una crisi geopolitica che sta ancora stravolgendo i traffici marittimi, quindi secondo me bisogna stare attenti a non trarre conclusioni affrettate. Nel microcosmo di Savona Vado citerei comunque due casi: il mondo delle crociere, che spero quest’estate possa finalmente riprendere i ritmi pre-covid, ed il mondo dei containers, in quanto da un anno e mezzo ha iniziato ad operare il nuovo terminal di Vado Getaway. Vista l’ambizione e la dimensione del progetto, è ancora troppo presto per individuare un livello di traffico stabile, ma siamo fiduciosi che nel futuro riuscirà a svilupparsi e dare belle soddisfazioni a tutto il sistema portuale ed infrastrutturale della zona.”
Qual è oggi la crititcità maggiore per un’azienda che offre servizi di rimorchio portuale?
“Come già detto oggi siamo in un contesto estremamente complesso, e non è il solo rimorchio portuale a soffrire. Sicuramente ad oggi l’incremento rilevante del prezzo del gasolio, che ha un impatto significativo sulla nostra struttura dei costi, ci sta penalizzando molto.
Più in generale invece c’è da dire che gli effetti del gigantismo navale iniziano a sentirsi e che il nostro lavoro sta cambiando anche a livello operativo: oggi per soddisfare le capacità di merce di un porto servono meno navi, che però hanno bisogno di più rimorchiatori. Per noi diventa quindi sempre più critico gestire picchi di lavoro temporanei che spesso sono intervallati da periodi con un livello di domanda più basso. La nostra bravura sarà quella di essere flessibili per adeguarci al meglio a questi nuovi fenomeni.”
Carmelo Noli ha in previsioni nuovi investimenti per la propria flotta?
“Come dicevo abbiamo appena vinto una gara, sostituendo due dei cinque rimorchiatori in flotta con due unità più recenti e più performanti. Dal punto di vista degli investimenti quindi penso che stiamo bene ancora per qualche anno.”
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