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“Se non abbatteremo le emissioni le navi da crociera non saranno più accolte nei porti”
I vertici di Clia e delle compagnie crocieristiche a confronto sulle principali criticità da affrontare nel mercato delle vacanze a bordo
Genova “Le crociere non sono un servizio essenziale, sono un’attrazione turistica. Se non saremo in grado di eliminare completamente le emissioni le navi da crociera fra qualche tempo non saranno piu benvenute nei porti e nelle destinazioni turistiche”. Il messaggio più forte e chiaro è stato lanciato, in occasione del primo Clia Europe Summit, da Marie Caroline Laurent, direttore generale per l’Europa dell’associazione mondiale delle compagnie crocieristiche,
Durante la sessione intitolata “The future of the Cruise Industry in Europe”, quello della sostenibilita’ del business, come ampiamente spiegato anche da Pierfrancesco Vago durante il suo discorso introduttivo, è stato senza dubbio il temi di maggiore interesse e urgenza per lo sviluppo del mondo delle crociere nel medio e lungo termine. Uno dei motivi per cui Clia ha deciso di organizzare in prima persona questo evento, che sarà ripetuto nel 2024 sempre a Genova e che ad anni alterni si terrà in Nord e Sud Europa (andando a ‘competere’ con il Seatrade Europe e Seatrade Med), è proprio la volontà di sollevare e affrontare temi di rilevanza politica ed economica. Il più importante in questo periodo per il mondo delle crociere è proprio la sosteniblità ma non è l’unico.
Durante la tavola rotonda che ha visto la partecipazione dei top manager di alcune delle maggiori compagnie di navigazione attive sul mercato, Roberto Martinoli (Silversea) ha in primis ringraziato la Grecia “per aver accolto le navi da crociera l’anno scorso quando nessuno apriva i porti a questo mercato che invece ha potuto così dimostrare di sapere ripartire in sicurezza”. Michael Thamm (Costa Crociere) ha ricordato i 6 milioni di euro investiti dalla sua compagnia per migliorare l’operativita della flotta e ha sottolineato quella che secondo lui e stata la lezione da apprendere durante la pandemia: “Ci ha insegnato una volta di piu che dobbiamo lavorare tutti insieme. Se le navi non salpano, i passeggeri non s’imbarcano e le conseguenze si sentono a cascata in tutta la industry, comprese le destinazioni turistiche”. Gianni Onorato (Msc Crociere) ha posto in evidenza il dato secondo cui 500 euro per passeggero sia la spesa media di ogni crocierista a Barcellona “Un valore che non puo non essere tenuto in dovuta considerazione”. Oltre a cio il vertice di Msc Crociere ha aggiunto il tema della scoperta e della valorizzazione di destinazioni alternative: “Se a un passeggero propongo Thessaloniki o Santorini sceglierà sicuramente Santorini per cui bisogna investre per fare conoscere e promuovere anche destinazioni. In Italia nell’ultimo anno abbiamo scalato con garnde soddisfazione nuovi porti come Taranto e Siracusa. Erano scali che Msc non toccava prima della pandemia”.
C’è poi un delicato tema riguardante gli spostamenti degli equipaggi. “Il problemi trae origine soprattutto dal rilascio dei Visti; procedure molto complicate che limitano il reclutamento degli equipaggi per le navi” ha sottolineato Martinoli, aggiungendo come “le limitazioni anche al trasporto aereo non aiutano”. La conseguenza, comune a molte compagnie, è la carenza di personale disponibile a bordo. Onorato a questo proposito ha posto l’accento sul fatto che appare insufficiente il personale in forza alle ambasciate per svolgere le pratiche necessarie.
Fra le altre criticità con cui il comparto si trov a dover fare i conti c’è poi il caro energia (leggasi anche caro carburante) e la disruption delle catene logistiche globali, comprese quelle riguardanti forniture ai cantyieri navali e approvvigionamenti. “Flessibilità e ricerca di soluzioni alternative sono state alcune delle maggiori sfide da affrontare durante la pandemia” ha dichiarato il numero uno di Silversea, che ha spiegato come la sua compagnia abbia “dovuto cambiare il modo di fare business” e privielgiato “gli approvvigionamenti locali”.
Un messaggio di ottimismo (condiviso) è arrivato da Thamm: “Ora non vediamo nuovi ordini per navi ma quando il mercato riprenderà a lavorare regolarmente torneremo a vedere anche nuovi investimenti. Il mercato del turismo non si ferma”.
Ugo Salerno (Rina) ha condiviso le parole pronunciato da vago durante il proprio discorso secondo cui “oggi ci sono molte tecnologie disponibili per decarbonizzare il trasporto marittimo ma per poter funzionare lo shipping ha bisogno del supporto delle banchine e delle attività a terra. Senza il giusto supporto a terra le tecnologie disponibili non sono applicabili (ammoniaca, idrogeno, metanolo e altre)”. Il numero uno di Costa su questo ha precisato che “si potrebbero convertire navi ma per poterlo fare serve un quadro regolatorio chiaro e definito”.
Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo, ha arricchito la sessione mattutina del Clia Europe Summit mostrando come “il 2022 dovrebbe chiudersi con oltre 38 milioni di movimenti passeggeri nei porti dell’area Mediterranea”.