Container: firmata da Joe Biden la legge per ‘frenare’ i global carrier
La norma appena approvata consentirà alla Federal Maritime Commission migliori e maggiori margini di intervento sulle linee e sulle attività operate da e per i porti Usa
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato ieri la legge Ocean Shipping Reform Act, una riforma bipartisan del trasporto marittimo che rappresenta la prima modifica importante alle norme federali per il trasporto internazionale di container. Questa norma fermerà “le compagnie di navigazione che si approfittano delle famiglie, degli agricoltori, degli allevatori e delle imprese americane” ha dichiarato Biden durante la cerimonia di firma alla Casa Bianca. “Hanno rastrellato i profitti e i costi sono stati scaricati, come si può intuire, direttamente sui consumatori” ha aggiunto. “Hanno colpito le famiglie e le imprese americane perché potevano farlo”.
Questo Ocean Shipping Reform Act è stato concepito a seguito delle pressioni esercitate dagli esportatori sui politici americani affinché intervenissero durante la crisi della catena di approvvigionamento registrata negli Stati Uniti durante la pandemia e nei mesi seguenti. La legge consentirà all’autorità di regolamentazione dei trasporti marittimi degli Stati Uniti, la Federal Maritime Commission, di avviare indagini sulle pratiche commerciali delle compagnie di trasporto container e di applicare misure coercitive, obbligherà i vettori marittimi a riferire alla Fmc il tonnellaggio dei traffici in import, in export e dei container vuoti ogni trimestre e impedirà ai vettori marittimi di ridurre in modo irragionevole la capacità di stiva messa a disposizione del mercato statunitense, così come limiterà la tendenza a rinviare rapidamente box vuoti in Asia per massimizzare le entrate sui trade maggioremente remunerativi.
Altre misure riguardano i criteri di applicazione delle soste (demurrage & detention) dei contaienr nei porti. “I terminal sono pieni di container che vengono lasciati in piazzale per la mancanza di spazi destinati allo stoccaggio e ai magazzini: le compagnie marittime devono avere la possibilità di applicare una tariffe per queste soste ma in maniera ragionevole e utile a incentivare una rapida circolazione dei container ” ha precisato Rebecca Dye, commissario della Fmc.
“Nelle ultime settimane si è assistito a diversi tentativi di demonizzare i vettori oceanici, ricorrendo alla retorica del noi contro loro” ha replicato il World Shipping Council che rappresenta i vettori marittimi. “Questo non è solo impreciso ma anche pericoloso, in quanto mina la capacità di comprendere e lavorare per risolvere le cause alla radice dei problemi della catena di approvvigionamento americana”.
La comunicazione prosegue ricordando che “la Fmc ha recentemente completato un’indagine di due anni sulle catene logistiche transoceaniche scoprendo che la concorrenza fra i vettori marittimi è ‘vigorosa’ e che i prezzi dei noli sono elevati, ma esacerbati dalla pandemia, da un’impennata inaspettata e senza precedenti della spesa dei consumatori, in particolare negli Stati Uniti, e dalla congestione della catena di approvvigionamento, e sono il prodotto delle forze di mercato della domanda e dell’offerta”.
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