Italgru ha fatto il pieno di ordini sia in Italia che all’estero
Nel 2021 la società bergamasca ha venduto i suoi prodotti anche in India e Grecia. Sulla scia il 2022, con ordini che vanno da Durazzo a Rijeka passando per Ravenna, Bari e Ortona
Momento d’oro per la società italiana Italgru produttrice di gru portuali.
Nel 2021, la società bergamasca ha avuto la possibilità di consegnare in India 4 gru semoventi portuali IMHC 2120, con portata massima sotto gancio di 100 tonnellate, doppio argano, in configurazione diesel idraulica (movimenti idraulici) + motore elettrico e avvolgicavo per collegamento della gru alla rete elettrica disponibile da banchina, nell’ambito di un progetto relativo alla produzione e consegna di 6 gru in totale, di cui 2 con portata massima di 140 tonnellate.
Italgru ha inoltre consegnato in Grecia, una IMHC 2120 E, 2 funi, portata massima 125 tonnellate, in configurazione elettrica (movimenti di sollevamento e rotazione tramite motore elettrico), in Italia, una IMHC 2120, con portata max sottogancio di 125 tonnellate, diesel-idraulico al porto di Barletta e 3 IMHC 1580 con portata max sottogancio di 80 tonnellate, diesel-idraulica, a Ravenna e Oristano, con consegne entro fine 2021-inizio 2022.
Al momento Italgru sta ultimando l’assemblaggio di una IMHC 2120, in configurazione idraulica, con portata massima 125 tonnellate, con destinazione il porto di Durazzo in Albania, mentre è in fase di finalizzazione di lavori anche una IMHC 3160, con portata massima 140 tonnellate, in configurazione idraulica, 2 funi, per il porto di Bari. A breve partirà il cantiere per assemblaggio di una IMHC 1580 sempre a Ravenna, con portata massima 80 tonnellate, in doppia configurazione diesel-elettrica. Nuovi ordini sono ancora segnalati per la Croazia (porto di Rijeka), una IMHC 1580, 63 tonnellate, a Ravenna, con la consegna di due IMHC 1580, 80 tonnellate di portata massima, configurazione idraulica, motore elettrico, avvolgicavo per collegare le gru alla rete elettrica disponibile da banchina, una IMHC 1580 per il porto di Durazzo e ancora una IMHC 2120 per il porto di Ortona in configurazione idraulica.
“IMHC 2120 è uno dei nostri modelli più richiesti: grazie alla sua versatilità, la gru fornisce la possibilità agli operatori di effettuare diversi tipi di movimentazione merci, dal general cargo, agli heavy lift, dalla movimentazione rinfuse fino al carico/scarico container. Attraverso lo sbraccio a 51 metri e l’incrementata tabella di carico, la macchina garantisce una portata di 50 tonnellate in configurazione benna fino ad uno sbraccio di 34 metri, con oltre 40 tonnellate a 40 metri di sbraccio, permettendo un incremento notevole delle rese all’interno dei cicli di lavoro. Un altro beneficio dovuto alla lunghezza braccio viene traguardato nelle operazioni con spreader: la macchina infatti è in grado di coprire fino a 16 file di container, consentendo le operazioni su navi fino a 39 metri di larghezza. Tutti i nostri modelli sono disponibili sia con movimenti idraulici, che con i movimenti elettrici sul sollevamento e la rotazione, per tutti quei clienti più indirizzati a soluzioni sostenibili per l’ambiente” spiega una nota della società.
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