Eni s’assicura un posto al sole in Qatar per l’export di Gnl
Partnership con QatarEnergies per il megaprogetto North Field East. Avviate le operazioni per arrivare intanto alla produzione del primo carico di Gnl in Mozambico
QatarEnergy ha scelto Eni come partner per il suo gigantesco progetto di espansione del campo di Ras Laffan, che aumenterà la capacità di esportazione di Gnl del Qatar di 32 milioni di tonnellate all’anno.
Eni è il secondo partner a firmare un accordo con QatarEnergies per il progetto di espansione North Field East (NFE) dopo l’accordo con la francese TotalEnergies rivelato il 13 giugno scorso. Il ministro dell’Energia del Qatar e amministratore delegato di QatarEnergy, Saad Sherida Al-Kaabi, e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato domenica l’accordo di partnership per la creazione della nuova società di joint venture durante una cerimonia ufficiale, secondo un comunicato di Eni.
“Il Ministro di Stato per gli Affari Energetici, Presidente e Amministratore Delegato di QatarEnergy, Saad Sherida Al-Kaabi, e l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato oggi, nel corso di una cerimonia ufficiale, l’accordo di partnership per la creazione della nuova Joint Venture (JV). QatarEnergy deterrà una quota del 75% e Eni il restante 25%. La JV a sua volta deterrà il 12,5% dell’intero progetto NFE, di cui fanno parte 4 mega treni GNL con una capacità combinata di liquefazione pari a 32 milioni di tonnellate/anno (MTPA)” ha spiegato una nota diffusa ieri dalla società italiana.
“Il progetto NFE consentirà di aumentare la capacità di esportazione di GNL del Qatar dagli attuali 77 MTPA a 110 MTPA. Con un investimento di 28,75 miliardi di dollari, NFE dovrebbe entrare in produzione entro la fine del 2025 e impiegherà tecnologie e processi all’avanguardia per minimizzare l’impronta carbonica complessiva, tra cui la cattura e lo stoccaggio della CO2. L’accordo, segna il completamento di un processo competitivo iniziato nel 2019, ha una durata di 27 anni. Si tratta di una mossa strategica per Eni, che rafforza la propria presenza in Medio Oriente ottenendo l’accesso a un produttore di GNL leader a livello globale, con riserve di gas naturale tra le più grandi al mondo”.
Secondo diverse fonti di stampa internazionali, oltre a oltre a Total ed Eni sarebbero coinvolte anche Shell, ExxonMobil e ConocoPhillips. Reuters ha anche recentemente riferito che anche la CNPC e Sinopec cinesi erano in trattative per prendere parte allo sviluppo del gigante.
QatarEnergy sta sviluppando una seconda fase per aumentare ulteriormente la capacità a 126 Mtpa entro il 2027 e lavorando a una gigantesca flotta di navi metaniere per supportare questa espansione, con alcuni contratti già piazzati in Cina e Corea del Sud.
Intanto Eni, “in qualità di Operatore Delegato Upstream di Area 4 per conto dei partner ExxonMobil, CNPC, GALP, KOGAS e ENH”, ha annunciato che è stata “avviata, in piena sicurezza, l’introduzione di idrocarburi nella Coral Sul, l’impianto di gas naturale liquefatto galleggiante (Floating Liquefied Natural Gas, FLNG) dal giacimento di Coral South, al largo del Mozambico. Con l’immissione di gas nell’impianto, la Coral Sul FLNG si prepara a produrre il primo carico di GNL nella seconda metà del 2022, aggiungendo così il Mozambico ai Paesi produttori di GNL. L’introduzione di idrocarburi avviene dopo il puntuale completamento delle attività di commissioning offshore. La FLNG è arrivata nel sito operativo al largo del Mozambico all’inizio di gennaio 2022; l’ormeggio e il collegamento a sei pozzi di produzione sottomarini sono stati finalizzati rispettivamente a marzo e maggio 2022.
La Coral Sul FLNG è lunga 432 metri, larga 66 metri, pesa circa 220.000 tonnellate e può ospitare fino a 350 persone nel suo modulo abitativo di otto piani. L’impianto è situato a una profondità d’acqua di circa 2.000 metri e viene tenuto in posizione tramite 20 linee di ormeggio per un peso complessivo di 9.000 tonnellate. La Coral Sul FLNG ha una capacità di liquefazione di gas di 3,4 milioni di tonnellate all’anno (MTPA) e metterà in produzione 450 miliardi di metri cubi di gas dal gigantesco giacimento di Coral, situato nel bacino del Rovuma. Coral-Sul FLNG è il primo impianto galleggiante di GNL mai installato nelle acque profonde del continente africano. Area 4 è operata da Mozambique Rovuma Venture S.p.A. (MRV), una joint venture costituita da Eni, ExxonMobil e CNPC, che detiene una quota del 70% nel contratto di concessione di esplorazione e produzione dell’Area 4. Oltre a MRV, Galp, KOGAS e Empresa Nacional de Hidrocarbonetos E.P. detengono quote del 10% ciascuna nell’Area 4. Eni è Operatore Delegato offshore e guida la costruzione e l’esercizio dell’impianto galleggiante di gas naturale liquefatto per conto di MRV.
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