Giampieri (Assoporti): “Obiettivi a rischio nei porti senza un unico ente di indirizzo”
Il presidente dell’associazione dei porti ha chiesto semplificazioni e un indirizzo unico dal Mims (non dal Mite)
Roma – “Dobbiamo essere realisti: senza una semplificazione robusta, razionale e intelligente questi obiettivi ambiziosi avranno difficoltà a essere realizzati. Vogliamo lavorare bene e nel pieno rispetto delle norme in vigore, ma chiediamo che queste norme siano fluide e che ci sia un unico ente di indirizzo, di regolazione e di vigilanza. Allo stesso modo, è fondamentale sapere di avere un unico interlocutore, che sia punto di riferimento per le tante e varie necessità del nostro cluster. (A nostro avviso, in linea con la normativa dovrebbe essere il MIMS, per legge già ministero vigilante)”. È questo uno dei passaggi chiave della relazione letta da Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti, all’assemblea annuale dell’associazione andata in scena nella capitale.
Gli obiettivi a rischio di non essere centrati a cui Giampieri ha fatto riferimento sono quelli della transizione ecologica, digitale e dei nuovi progetti previsti con gli stanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Il convitato di pietra invece era il Ministero della transizione ecologica (Mite).
Il presidente di Assoporti ha riconosciuto come sia “iniziato un serio percorso di semplificazione da parte del Governo che però deve essere rafforzato, migliorato e accelerato. Abbiamo scadenze improrogabili dietro l’angolo”. L’esempio più eclatante riguarda il dragaggio dei fondali nei porti “perché rimane uno degli ostacoli più difficili da superare per tutte le Autorità di Sistema Portuale. Senza fondali non si possono accogliere le navi ma riuscire a fare un dragaggio richiede un passaggio infinito di autorizzazioni e pareri. Se vogliamo essere come i paesi del nord Europa, molto spesso evocati, dobbiamo arrivare anche ai tempi di attuazione dei dragaggi del Nord Europa. Questa è semplificazione razionale, e non fuga da controlli e responsabilità”.
Ricordando la spinta in atto “verso la regionalizzazione, dettata da una crisi senza precedenti”, che “sta in realtà creando nuove opportunità per l’Italia, considerando che “il nostro Paese è leader nel trasporto via mare a corto raggio nel bacino del Mediterraneo con una quota di mercato del 38% ed è leader mondiale per flotta ro-ro” il presidente delle port authority italiane he evidenziato come serva “oggi più che mai visione e coraggio nelle scelte da effettuare per sfruttare le opportunità che si stanno creando. Mai come adesso – ha proseguito – con la trasformazione del mondo, guidata da due grandi obiettivi economici e sociali(transizione ecologica e digitale) è necessario essere ancora più compatti e fare sintesi anche delle diverse posizioni presenti tra i player del comparto”. Per tale motivo Assoporti, in rappresentanza di tutte le Autorità di Sistema Portuale, intende porsi “come coordinatore delle azioni da mettere in campo e interlocutori leali delle istituzioni, non sottolineando soltanto quello che manca, ma proponendo anche quello che serve”.
Solo un breve passaggio della relazione è stato dedicato al ricorso avverso la decisione della Commissione Europea in materia di tassazione delle attività nei porti, considerate attività di natura economica: “Su questo argomento non voglio entrare nel tecnicismo giuridico, ma vorrei dire che Assoporti è convintamente in prima linea con tutte le AdSP, auspicando che si trovi una soluzione che tenga conto della peculiarità del settore, e che eviti di indebolire un comparto strategico della logistica moderna italiana”. Per le port auhority è stata chiesta però “maggiore autonomia amministrativa e maggiore autonomia finanziaria per dare risposte veloci alle necessità delle imprese”.
Oltre a ciò è stato evidenziato il fatto che Assoporti abbia “contribuito alla definizione di una bozza di decreto che regolamenta il rilascio delle concessioni in ambito portuale, mantenendo il rispetto di un principio: dare regole omogenee in tutto il Paese evitando potenziali incertezze per gli operatori portuali”.
Nelle sue conclusioni Giampieri è tornato indietro di qualche anno per lanciare questo messaggio:
“Mi piace ricordare che nella mia esperienza scolastica giovanile esisteva il tema formato da due parti, il titolo e subito dopo la parola magica ‘svolgimento’. Naturalmente, se ti fermavi al titolo il tuo voto era pessimo. Dopo tanti titoli, purtroppo solo titoli, siamo nella fase dello svolgimento e soltanto tutti insieme, ripeto, facendo sintesi anche di posizioni diverse, possiamo fare questo svolgimento che dia le migliori soluzioni per le future generazioni”.
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