Spinelli conferma la richiesta di tombamenti in porto ma smentisce la vendita del suo 55%
Il presidente del gruppo per la prima volta rivela il disegno studiato con Msc per arrivare ad avere due maxi-terminal container (indipendenti) a Genova Sampierdarena
Aldo Spinelli, il patron dell’omonimo gruppo attivo nella logistica e nel terminalismo portuale, ha confermato in un’intervista a una tv locale genovese l’imminente richiesta alla port authority di poter procedere ai riempimenti delle calate e quindi degli specchi acquei che oggi separano il Genoa Port Terminal (100% Spinelli), dal Terminal Rinfuse Genova (55% Spinelli – 45% Msc) e da Terminal Bettolo (100% Msc).
Confermando quanto anticipato ieri da SHIPPING ITALY il presidente Aldo Spinelli ha detto: “Siamo andati in Autorità Portuale perché rivendichiamo 62.000 mq che in questi anni ci sono stati tolti e quindi ce li devono ridare facendo dei tombamenti e ritagliando dove ci sono delle aree libere”. Più precisamente i metri quadrati sottratti sarebbero “a Calata Bettolo, 12.000 mq al Centro Servizi Derna” e da altre concessioni che il gruppo aveva. Il tutto per aiutare a fronteggiare l’emergenza conseguente al crollo del ponte Morandi (ad esempio alcuni metri quadri sono serviti per creare un accesso alla nuova via del Papa). Il “riempimento principale” chiesto al presidente dell’Adsp genovese “è quello di calata Concenter”, poi “la fase 2 dovrebbe essere calata Giaccone o calata Ignazio Inglese”. Il tutto coerentemente con il nuovo Piano Regolatore Portuale di Genova che l’esperto imprenditore si augura che arrivi “prima di un anno”. Addirittura si sbilancia a dire che “insieme ai lavori per la diga il riempimento di calata Concenter dovrebbe essere imminente. Dandoci calata Concenter, noi liberiamo ponte Rubattino a ponente per Msc. C’è un mosaico dove c’è Msc con un terminal e Spinelli con un altro terminal”. E nel mezzo cosa ne sarà del Terminal Rinfuse Genova? “Fra 8-10 anni ci adegueremo a quello che sarà il nuovo Piano Regolatore Portuale” risponde Spinelli, precisando che “quello di Aponte (Bettolo) e quello di Spinelli Genoa Port Terminal) saranno due terminal con due concessioni distinte e siamo già d’accordo che fra 8, 9 o 10 anni al posto del terminal rinfuse ci saranno due terminal contenitori e traghetti. Saranno due concessioni ben distinte separate e questo l’ho concordato con il sig. Aponte personalmente perché ognuno ha i propri traffici e siamo d’accordo su tutto. Aspettiamo solo la partenza della diga e i tombamenti”.
Smentita seccamente anche la possibilità che venga venduto il 55% della società nelle mani della sua famiglia: “Noi non vendiamo assolutamente. I fondi (il riferimento è a Icon Infrastructure che è socio in Spinelli al 45%, ndr) è normale che si stiano dando da fare per collocare la loro quota entro il 2024 ma la nostra, la maggioranza, è invendibile. Abbiamo anche ottenuto la possibilità di esprimere un parere favorevole al subingresso di un nuovo socio” di minoranza. Msc e Hapag Lloyd figurano tra i soggetti interessati.
A SHIPPING ITALY il Gruppo Spinelli ha anche smentito l’esistenza, negli accordi siglati con Icon Infrastructure nel 2015, di apposite clausole (chiamate drag-along e tag-along) che attribuirebbero al socio di minoranza il diritto di vendere a terzi il 100% del capitale a meno che l’azionista di maggioranza non eserciti la propria prelazione all’acquisto. Quella che sembra profilarsi, dunque, è la cessione di un pacchetto di minoranza dell’azienda con condizioni e termini dell’acquisto ancora tutti da decifrare. Gli interessi, considerate anche le ottime performance finanziarie del gruppo, non mancano.