Lo sfogo di un caricatore contro il surcharge dell’autotrasporto spezzino
Carlo Carleschi (Four Seasons Italy) parla di una vicenda “che oggi va a incidere profondamente sulla vita delle aziende”
La scelta delle associazioni dell’autrasporto container di applicare un sovrapprezzo di 150 euro per container trasportato da e per Spezia in risposta al mancato recepimento dell’ordinanza studiata dal presidente della locale port authority, Mario Sommariva, non hanno mancato di innescare reazioni.
Fra quelle arrivate a SHIPPING ITALY ce n’è una, particolarmente sigmificativa, giunta da Carlo Carleschi, general manager della società Four Seasons Italy, che qualifica la questione come vicenda “che oggi va a incidere profondamente sulla vita delle aziende”.
Il vertice dell’azienda fiorentina scrive: “Questa associazione decide unilateralmente di aumentare il costo del trasporto dal porto di La Spezia di ben Euro 150 – a container a partire dal prossimo 1° Luglio. I noli mare sono già fuori controllo da mesi e mesi, ritardi nei tempi di navigazione (siamo a 55 giorni di media), ritardi negli sbarchi, ritardi nella consegna dei container e tutto sulle spalle delle aziende costrette solo ad accettare dictat”.
Il vertice di Four Seasons Italy prosegue dicendo: “Noi importiamo oltre 200 container da 40 High Cube all’anno e con il vertiginoso ingiustificato aumento dei noli mare dovuto a una associazione di compagnie di navigazione, possiamo dimostrare come siamo costretti ad operare in perdita. Stiamo faticosamente riducendo e lavorando ad alternative alla produzione in paesi asiatici ma comportano investimenti e tempistiche non facili e quindi costretti a subire”.
“Costi della bolletta elettrica”, “costi dei trasporti interni”, “burocrazia dilagante” rendono la vita aziendale “molto difficile”, poi se si sommano anche “associazioni che decidono costi per inefficienza altrui allora stiamo superando il limite”.
Carleschi riferisce che, dagli autisti dei camion hanno appreso da tempo delle problematiche del porto di La Spezia dovute a “inefficienze che costringono mezzi e persone a soste estenuanti” ma, aggiungono, “la soluzione non è di far pagare alle aziende. La soluzione sarebbe rendere il servizio più efficiente e meno costoso; forse coinvolgendo le compagnie di navigazione che guarda caso hanno bilanci miliardari”.
Il presidente dell’Autorità di sistema portuale spezzina è intervenuto per definire la scelta degli autotrasportatori “una posizione che non condivido nel senso più assoluto e che rischia di danneggiare il porto di La Spezia e i suoi traffici».
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