I porti di Spezia e quelli sardi muovono i primi passi sul cold ironing
Nel ritardo generale dello sviluppo degli impianti previsto dal Pnrr, le Adsp ligure e sarda affidano tranche di progettazioni preliminari
Come recentemente denunciato dalla Corte dei Conti, lo sviluppo di impianti di cold ironing nei porti italiani, finanziato con 700 milioni di euro del Pnrr, è in netto ritardo rispetto alle previsioni (stando all’agenzia governativa Italia Domani entro il 2022 avrebbero dovuto essere spesi 230 milioni di euro, ma solo a Genova i lavori sono stati appaltati), ma qualche passo in avanti lo si è registrato nelle ultime settimane.
L’Autorità di Sistema Portuale di la Spezia, dopo aver affidato ad aprile la progettazione preliminare della prima tranche degli interventi a suo carico (“nuova cabina di trasformazione alla radice del molo Garibaldi”; il costo dei lavori è poi stimato in 5,5 milioni di euro), nei giorni scorsi si è mossa per la seconda, affidando alla Dba Pro per 90mila euro (l’appalto vero e proprio ne vale 12 milioni) la “progettazione di fattibilità tecnico economica delle infrastrutture per il cold ironing delle banchine a servizio del comparto mercantile, secondo e terzo bacino portuale della Spezia”. Una terza porzione da 30 milioni di euro è inserita nel progetto di realizzazione del Nuovo Molo Crociere nel primo bacino, in fase di progettazione definitiva.
Più indietro i porti sardi, che, forti di una disponibilità di oltre 70 milioni di euro di finanziamenti, hanno appena reso noto di aver pubblicato il bando per la “procedura aperta per l’affidamento della “progettazione di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione e messa in esercizio di un impianto di on-shore power supply, (cold-ironing) per l’alimentazione elettrica delle navi in sosta nei porti di Cagliari (Porto storico e Porto Canale), Olbia – Isola Bianca, Golfo Aranci, Santa Teresa Gallura, Porto Torres e Portovesme”.
La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per le 12 del 25 luglio prossimo, mentre l’importo a base di gara è di poco superiore ad 1 milione e 818 mila euro. “Una volta perfezionata la procedura di gara, l’aggiudicatario avrà 60 giorni di tempo per redigere il progetto che, a partire dagli studi preliminari interni condotti dall’AdSP, dovrà valutare la fattibilità di ben 7 impianti così suddivisi: 22 megawatt di potenza per Olbia (importo finanziato dal Pnrr pari a 21 milioni e 560 mila euro); 3 megawatt per Golfo Aranci (2 milioni e 400 mila euro); 0,6 MW per ciascuno scalo a Santa Teresa e Portovesme (500 mila euro per porto); 15 MW per Porto Torres (12 milioni e 750 mila euro); 22 MW per il porto storico di Cagliari (20 milioni e 900 mila euro) e altri 13 megawatt per il Porto Canale (12 milioni e 200 mila euro)” ha spiegato una nota dell’Adsp sarda, parlando di “anticipo sul già stringente ruolino di marcia fissato dal Pnrr”, sebbene in realtà il Pnrr prevede che entro giugno vada affidato il 30% dei lavori (e non della progettazione).
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