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Sandei (Enel): “Per il cold ironing nei porti mutuare il modello della mobilità terrestre”
La manager ha però ricordato che per funzionare dev’essere un servizio competitivo per gli armatori, esattamente come lo è nella rete terrestre
Roma – Copiare e fare evolvere il modello della mobilità terrestre per consentire anche all’elettrificazione delle banchine di prendere il largo. E’ questo il messaggio che Sonia Sandei, head of electrification per il Gruppo Enel, ha lanciato dal palco dell’assemblea annuale di Assoporti. “Da tutte le Autorità di sistema portuale vediamo che si stanno pianificando investimenti ma cold ironing significa anche avere un modello di sviluppo sostenibile. Per farlo funzionare dobbiamo pensare a un modello di business sostenibile” ha detto la manager. Che più nel dettaglio ha aggiunto: “Dovremmo semplicemente mutuare un modello che esiste già nella mobilità terrestre: le colonnine di ricarica che vediamo in giro per le città. Lo stesso modello delle auto dovrebbe essere applicato anche ai porti e alle navi. Dev’essere un servizio competitivo per gli armatori, esattamente come lo è nella rete terrestre”.
Tra il dire e il fare, nel mezzo, c’è “un sistema di transizione burocratica e delle regole da portare avanti insieme, mondo dell’energia e mondo del trasporto. Bisogna lavorare sulle regole che ci sono già nella mobilità terrestre. Significa anche avere più collaborazione fra pubblico e privato; in questo momento c’è un gap di competenze” ha rilevato Sonia Sandei, ricordando quanto i “tempi siano fondamentali” visto che si parla di interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La manager di Enel all’assemblea di Assoporti ha strizzato l’occhio anche agli armatori, dicendo: “Abbiamo una grande, straordinaria opportunità anche nel refitting delle navi (non solo navi da crociera e cargo, ma anche i traghetti); ogni taglia di imbarcazione può essere refittata. I fondi Pnrr ci sono ma non guardano abbastanza tutte le categorie. Bisognerebbe allargare anche ad altre, penso ad esempio alla pesca”.
Riassumendo il messaggio lanciato è questo: “Il modello di business della mobilità terrestre ci consente di lavorare già anche sull’erogazione dell’energia elettrica. Abbiamo bisogno di una spinta forte da parte di tutte le categorie”. Ma servirà anche “accelerazione delle opere nell’energie rinnovabili, abbiamo bisogno di celerità degli iter autorizzativi. Dobbiamo solo sbloccare le risorse” ha concluso la vicepresidente di Confindustria Genova con delega alla transizione ecologica del porto.