In arrivo (davvero) i fondi Pnrr per bettoline e Gnl nei porti
Ecco il decreto di Giovannini che sblocca le domande per accedere ai 220 milioni di euro stanziati per impianti di liquefazione, depositi e piccole gasiere
Dopo 12 mesi di faticosissima gestazione potrebbe essere alle viste la procedura per l’erogazione dei 220 milioni di euro di sussidi stanziati dal governo più di un anno fa, a valere sul fondo complementare del Pnrr, per sostenere la realizzazione di interventi volti a creare una rete di distribuzione di Gnl nei porti italiani.
Condizionale d’obbligo, perché ci sono voluti mesi per passare dagli annunci, alla firma di un primo decreto attuativo, alle rassicurazioni di intervento imminente. Questa volta però il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili non ha solo annunciato, ma anche fornito (lo trovate qui) il decreto “che definisce – spiega una nota di Porta Pia – la procedura da seguire per realizzare interventi per complessivi 220 milioni di euro, finanziati dal Fondo Nazionale Complementare (Pnc), finalizzati alla realizzazione di impianti di liquefazione di gas naturale, di punti di rifornimento nei porti di gas naturale liquefatto (Gnl e Bio-Gnl) e per l’acquisto di navi per consentire le attività di bunkeraggio. Il decreto, predisposto sulla base delle interlocuzioni con gli operatori del settore, definisce le modalità di presentazione della richiesta per accedere al contributo e fissa i requisiti necessari per i beneficiari dell’intervento. In particolare, le domande possono essere presentate a partire dalle ore 9:00 del 10 luglio, fino alle ore 13:00 del 10 settembre 2022, mentre entro il 30 settembre 2022 l’Amministrazione definirà la graduatoria per l’ammissione dei progetti al contributo”.
Il contributo coprirà fino al 50% del costo degli interventi e “va a finanziare tre tipologie di intervento: 90 milioni sono destinati alla realizzazione di impianti di liquefazione del gas naturale, 40 milioni alla realizzazione di punti di rifornimento di Gnl e Bio-Gnl in ambito portuale, 90 milioni all’acquisto di unità navali per le attività di bunkeraggio. I contributi sono destinati alle aziende produttrici e distributrici di gas naturale liquefatto e agli armatori che effettuano il rifornimento delle unità navali in ambito portuale”.
Il Mims spiega che “il procedimento di esame delle domande comprende una fase istruttoria, svolta dalla Direzione generale per la vigilanza sulle Autorità di sistema portuale del Ministero, e una fase decisoria per la quale è prevista la nomina di una Commissione di valutazione formata da soggetti interni ed esterni all’Amministrazione. La valutazione delle domande sarà effettuata sulla base di precisi criteri, quali: la qualità del progetto; gli elementi innovativi e i contenuti tecnico-scientifici del progetto; l’impatto previsto sulla filiera produttiva nell’ambito territoriale di riferimento; il contributo all’efficientamento energetico e alla sostenibilità ambientale. Per gli impianti di liquefazione e la realizzazione dei punti di rifornimento i lavori dovranno essere conclusi entro il 31 marzo 2026, mentre l’acquisto di unità navali per il bunkeraggio dovrà avvenire entro il 31 marzo 2025. Tuttavia, la Direzione del Ministero si riserva di ammettere al contributo anche interventi che richiedano un tempo più lungo in presenza di circostanze o condizioni tecniche debitamente motivate”.
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