Ora l’82,5% della capacità container è in mano alle tre alleanze
L’annuale report di Fedespedi sulle compagnie internazionali evidenzia l’acuirsi della concentrazione e delle ottime performance dei principali liner mondiali
Fedespedi, l’associazione nazionale delle imprese di spedizione, ha appena pubblicato “Le compagnie di navigazione: un’analisi economico-finanziaria – bilanci 2021 e trimestrale 2022”, elaborata (per il 7° anno consecutivo) dal proprio Centro Studi con lo scopo di analizzare le performance economico-finanziarie delle principali compagnie di navigazione.
“Il 2021 è stato l’anno della ripresa dopo il difficile 2020 segnato dal Covid; il 2022 avrebbe dovuto essere l’anno della conferma della ripresa, ma lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha riportato il mondo dell’economia nell’incertezza, con una revisione al ribasso delle stime di crescita di inizio anno ed effetti sulle rotte commerciali. Infatti, il traffico mondiale di container del 2021 ha raggiunto i 184 milioni di Teu con una crescita del +6,6% rispetto al 2020. Per contro, nel primo trimestre 2022 il traffico container ha subito una flessione del -2,4%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente” spiega una nota di Fedespedi.
Oltre ai bilanci 2021, sono stati analizzati anche i risultati del I trimestre dell’anno in corso (2022) di 9 delle 11 società considerate (Cma-Cgm, Cosco, Oocl, Evergreen, Hapag-Lloyd, Hyundai MM, Maersk, Wan Hai, Yang-Ming, Zim, One, osservate attraverso dieci indici di bilancio, scelti tra quelli più comunemente utilizzati dagli analisti finanziari per la loro capacità di evidenziare i vari aspetti della situazione economico-finanziaria dell’impresa): “Abbiamo ritenuto opportuna questa estensione dell’indagine per monitorare l’andamento del settore dello shipping in un momento particolarmente difficile per l’economia internazionale”.
Queste le principali evidenze che emergono dall’analisi: “Negli ultimi 9 mesi, la capacità delle principali compagnie è aumentata nel complesso di poco più di 600.000 Teu. La flotta a disposizione delle 11 compagnie analizzate è pari a 2.880 navi, il 46% delle portacontainer totali, che sale al 56% comprendendo Msc. La capacità complessiva è pari a circa 17 milioni di Teu (69% del totale, 86% con MSC), dati che rimangono sostanzialmente invariati rispetto al 2021. Le società coinvolte nelle tre grandi alleanze controllano l’82,5% dell’offerta di capacità e il 51,6% delle navi. Il 2022 sta confermando la tendenza di crescita degli utili finali già manifestata nel 2021 e sostenuta dall’alto livello dei noli, che hanno ripreso ad aumentare in concomitanza con l’aumento delle materie prime energetiche.
I principali indici di bilancio, quali ROS, ROA e ROE sono di segno positivo per tutte le società analizzate. Anche gli indicatori finanziari mostrano un netto miglioramento rispetto al 2020. I livelli della redditività operativa (Debiti finanziari a breve e M-L/EBITDA) sono in linea con gli impegni finanziari assunti, garantendo così una stabilità di gestione. La strategia messa in atto dai carrier si è sostanziata nel positivo andamento dei risultati di bilancio per il I° trimestre dell’anno in corso. Per alcune società i risultati sono anche la conseguenza della riorganizzazione delle società stesse e dei loro modelli di business, verso una integrazione verticale nel settore logistico”.
Lo studio è disponibile a questo link
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