Genova, container al rallenty, avviamenti Culmv in netto calo
Il Piano Organico Porto in Comitato di gestione: in due anni i dipendenti cresceranno di 81 unità (+3,5%) ma i turni dell’art.17 scenderanno rispetto al prepandemia (-9,1%), a rischio almeno 130 soci della Compagnia
La “negoziazione” è andata solo parzialmente come sperava il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di Genova, Paolo Emilio Signorini: nelle previsioni dei terminalisti i traffici ristagnano e, di conseguenza, le chiamate preventivate del personale Culmv saranno inferiori a partire dal prossimo anno a quelle che l’ente aveva messo alla base del piano di risanamento della compagnia fornitrice della manodopera temporanea nel porto di Genova.
Per 2022 e 2023, infatti, il piano di risanamento prevedeva 198.750 e 219.345 avviamenti. Invece saranno 206.880 e 211.161: poco meno del previsto nel complesso, ma in contraddizione con la crescita dei traffici prevista, per quanto debole. I numeri sono contenuti nelle slide che l’ente ha inviato ai membri del Comitato di Gestione per sintetizzare i contenuti del Piano dell’Organico Porto 2021-2023 che sarà discusso oggi, in ritardo di oltre 8 mesi rispetto al previsto.
Un’impasse dovuta, come raccontato da SHIPPING ITALY qualche mese fa, appunto al delta fra le risultanze raccolte tra gli operatori e le aspettative dell’Adsp, puntello queste ultime dell’enfasi messa dall’ente sullo sviluppo infrastrutturale dello scalo a suon di investimenti pubblici. Come mostra la tabella di seguito, infatti, il gruppo Psa (la cui trattativa riguardante il servizio Far East Md2 è evidentemente ancora non conclusa) prevede che il suo terminal principale (Genova Pra’) non tornerà ai livelli prepandemici neppure nel 2023 e che quello minore (Sech) non andrà oltre i 355mila Teu, così come Bettolo (Msc), evidentemente poco fiduciosa di ottenere l’autorizzazione ad operare navi maggiori, scommette su una crescita di soli 10mila Teu rispetto ad oggi.
Il risultato, in termini di avviamenti, non può quindi esser che quello accennato, con dinamica inversa, invece, a Savona, dove il Terminal Vado Gateway conta nel 2023 di superare il mezzo milione di Teu e pure i terminal ro-ro e multipurpose, a differenza che nel capoluogo, contano di non mutare o al limite aumentare il ricorso all’articolo 17 (Culp).
Su queste basi il Pop predisposto da Adsp fotografa prima l’esistente, in termini generali – si veda la slide successiva – e approfondendo l’analisi dal punto di vista dell’età anagrafica degli addetti (diretti, cioè articoli 16 e 18, e Culmv) e del grado di specializzazione dei medesimi.
Un duplice focus che consente poi all’Adsp di meglio inquadrare la prevista dinamica occupazionale (lieve aumento degli addetti diretti: fra 2021 e 2023 da 2.337 a 2.418 a Genova, da 782 a 847 a Savona; calo di oltre 20mila avviamenti dell’articolo 17 genovese rispetto al prepandemia) e di provare a farvi fronte.
“I diversi modelli organizzativi degli operatori concorrenti – scrive Adsp – determinano modifiche nell’assetto occupazionale e nell’equilibrio tra occupazione diretta e temporanea” e aumenta la richiesta di “figure professionali high skill per cui è necessario un supplemento di formazione rispetto al passato”, senza dimenticare “la ricerca di migliori performance” che, “anche attraverso l’applicazione degli accordi sottoscritti fra Culmv e operatori”, nonché mediante “l’introduzione di alcuni elementi di innovazione tecnologica”, “produce, a parità di traffico una riduzione di avviamenti”.
La strada individuata dall’ente è quella quindi di sfoltire gli organici delle due compagnie (senz’altro della Culmv; non è chiaro, quanto alla Culp, se a fronte di nuove assunzioni dato che gli avviamenti a Savona cresceranno), sfruttando gli strumenti del prepensionamento (per quanto consentito dal comma 15bis dell’articolo 17 della legge portuale, nella speranza di una “proposta normativa che individui il lavoro portuale fra quelli assoggettabili a regimi specifici con misure «straordinarie» per gestire la transizione”) e del ricollocamento dei parzialmente inidonei al lavoro, in attesa di perfezionare una soluzione per i 70 fra Genova e Savona totalmente inidonei (“percorsi di riconoscimento dell’invalidità; intervento legislativo anche di modifica delle previsioni del comma 15-bis dell’art.17”).
Quanto al primo punto l’ente afferma di aver “già svolto alcune fasi istruttorie” e che “i soggetti potenzialmente interessati risultano 90: 51 nel porto di Genova e 39 in quello di Savona”, mentre sui ricollocamenti si dice che “in esito alle interlocuzioni con il Comune di Genova (…) sono già stati individuati 30 soggetti e previsti ulteriori 50”, non soffermandosi sulla natura delle società di destinazione (partecipate o concessionarie del Comune).
A Genova, quindi, a fronte di 81 assunzioni da parte di terminalisti e imprese portuali si prevede una riduzione dell’organico Culmv di almeno 131 soci sugli attuali 1.070.
AGGIORNAMENTO DELLE 20.00
In serata l’Adsp di Genova ha reso noto che il Comitato ha approvato il Pop 2021-2023. La relativa nota dell’ente ha fatto il punto sulle strategie delineate in materia di lavoro, “volte essenzialmente al rinnovamento degli organici delle Compagnie autorizzate ex art. 17, oltre che all’aggiornamento, laddove necessario, della loro dimensione. Il richiesto aumento di produttività e lo sviluppo tecnologico a fronte dell’innalzamento delle età anagrafiche e delle inabilità già presenti, impongono l’adozione di interventi volti ad avviare al prepensionamento i lavoratori più anziani (con una stima di circa 90 lavoratori interessati fra il 2022 ed il 2023) e ricollocare stabilmente i lavoratori inabili (in oggi stimati in 70 unità) oltre alla ricollocazione di alcuni soci della Compagnia genovese nell’ambito di intrese in corso con l’Amministrazione comunale (circa 80 unità). Il documento evidenzia come si tratti di progressive, necessarie fuoriuscite dal ciclo del lavoro portuale che non si tradurranno in corrispondenti diminuzioni di addetti, ma piuttosto in iniziative che permetteranno di inserire nuove figure adeguatamente formate mantenendo gli organici su livelli adeguati alla prevista crescita dei traffici”.
Inoltre “il percorso tracciato dal documento di organico del porto sottolinea come lo sforzo economico ed organizzativo per il rinnovamento già avviato dall’Autorità di Sistema debba svilupparsi con il contributo di Regione Liguria e Comune di Genova, in chiave di supporto alla formazione ed alla ricollocazione dei lavoratori inabili, e con il contributo di imprese, Compagnie e Organizzazioni Sindacali attraverso la ricerca ed in mantenimento degli equilibri contrattuali, produttivi e di remunerazione del lavoro”.
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