Sorpresa container: noli spot sulle tratte est-ovest inferiori ai contratti di lungo termine
Secondo diversi commentatori la tendenza è conseguenza dell’indebolimento della domanda causata dall’inflazione
Come già in parte osservato nelle ultime rilevazioni di Drewry, le tariffe dei noli container spot per il trasporto via mare dal Far East verso varie destinazioni ‘occidentali’ sono calate in modo sensibile durante la scorsa settimana.
Un fenomeno che secondo Loadstar va ricollegato direttamente all’indebolimento dei consumi causato dalla crescita dell’inflazione.
A sostegno di questa ipotesi la testata britannica cita i risultati di una analisi condotta da Freightos su alcune piccole e medie imprese, dalla quale è emerso come metà degli interpellati abbia dichiarato di avere piazzato ordini all’inizio della peak season con l’obiettivo di fare scorte, mentre oltre due terzi abbia affermato di vedere ora un calo della domanda, calo che l’84% di loro attribuisce all’aumento del costo della vita. Anche l’ultima analisi del Ningbo Containerised Freight Index ha concluso: “I livelli di carico per le rotte verso l’Europa non sono buoni e il mercato dei noli continua a mostrare una tendenza al ribasso”.
A rendere questo trend ancora più significativo è il fatto che il valore delle tariffe spot sia ora inferiore a quello fissato nei contratti di trasporto via mare di lungo periodo. Secondo Xeneta questa tendenza si sta per il momento notando sulle rotte transpacifiche, dove in direzione est i noli spot viaggiano su una media nell’ultima settimana di 7.695 dollari per box di 40’ (-2,8% rispetto a sette giorni prima), mentre quelli fissati nei contratti di lungo termine sono di 7.981 dollari.
Questa evoluzione, secondo alcuni spedizionieri contattati da Loadstar sta già facendo sta già portando ad alcuni cambiamenti nelle richieste della clientela. “Stiamo ricevendo richieste di quotazioni spot da parte di Bco (Beneficial cargo owner, ndr), poiché sembra che le tariffe dei contratti a lungo termine siano più elevate” ha affermato uno di loro, che ha poi commentato: “Secondo me questo è problematico per i vettori, poiché hanno perso un certo grado di credibilità per via del modo in cui hanno gestito i contratti l’anno scorso, dicendo che il mercato sarebbe stato forte per tutto il 2022 e fino al 2023. Ora [invece] devono affrontare tariffe in calo e disponibilità di stiva”.
Anche rispetto al prossimo futuro, le previsioni sembrano andare nella stessa direzione. Il market monitor mensile Maritime Forecasting and Advisory, rileva ancora la testata, ha evidenziato che anche nel secondo semestre dell’anno si assisterà a un indebolimento della domanda, con miglioramenti rispetto a fenomeni quali congestione portuale, ritardi lato terra, carenza di container vuoti e un parallelo ‘ammorbidimento’ del mercato dei noli.
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